1 Febbraio 2016 - 13:20

1 Febbraio 1945, l’Italia concede il voto alle donne

diritto di voto

1 Febbraio 1945, data storica di un’Italia all’avanguardia, che concede il diritto di voto alle donne

[ads1] Dopo la fine della grande guerra che distrusse l’Europa e il mondo, l‘Italia cercava di guardare al futuro con occhi nuovi. Il nostro Paese usciva sconfitto da una guerra che aveva causato milioni di morti e distrutto la società civile.

La voglia di ripartire era tanta, soprattutto la voglia di dimenticare il regime e le sue atrocità. Il popolo italiano riparte, con una mentalità aperta e proiettata verso un grande futuro, che nell’arco dei successivi 20/30 vedrà l’Italia come un delle potenze mondiali. Il rinnovamento di un popolo distrutto può essere rimesso in moto proprio a partire dai valori e dai cambiamenti nella società.

Fu così che il 1 Febbraio del 1945 il decreto legislativo luogotenenziale n.23 estese il diritto di voto alle donne. L’Italia divenne così un paese a suffragio universale. Con il decreto, il Consiglio dei Ministri, presieduto da Ivanoe Bonomi, riconobbe il diritto di voto alle donne. La proposta fu vagliata da Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. Sulla stessa scia del decreto, un anno più tardi le donne ebbero il diritto, non solo di eleggere, ma anche di essere elette.

La prima occasione di voto furono le elezioni amministrative che si svolsero nel marzo del 1946 e subito dopo le elezioni politiche del 2 Giugno 1946. In questa occasione il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale. Tale referendum mise gli italiani dinnanzi alla scelta tra Monarchia o Repubblica. E’ importante ricordare la storia del nostro Paese, perché aiuta a non dimenticare che siamo un popolo lungimirante e che guarda al futuro.

[asd2]