25 Febbraio 2015 - 11:21

1992: Tangentopoli ventitré anni dopo

Sky estrae dal cilindro la probabile serie cult di quest’anno: con 1992 l’emittente di Murdoch tocca un altro tema scottante e tenta di bissare il successo di Gomorra

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Era il 17 febbraio 1992 quando Antonio Di Pietro, un pubblico ministero della Procura della Repubblica di Milano, chiese ed ottenne un ordine di cattura per il presidente del Pio Albergo Trivulzio e pezzo grosso del PSI, Mario Chiesa. Chiesa fu colto in flagranza di reato mentre intascava una tangente da un imprenditore di Monza e, per eliminare le tracce del reato, cercò invano di liberarsi delle banconote buttandole nel water.

Sarà questa la scena iniziale di 1992, la serie kolossal su Tangentopoli che esordirà il 24 marzo su Sky Atlantic in ben cinque paesi (Italia, Inghilterra, Irlanda, Austria e Germania).

1992

1992 – Tangentopoli

La serie, frutto di un’idea di Stefano Accorsi (che interpreterà anche il protagonista), è diretta da Giuseppe Gagliardi, giovane regista calabrese noto per una forte produzione documentaristica, e consterà di dieci puntate. Per ora è prevista una sola stagione, ma il preannunciato successo potrebbe convincere i produttori ad un seguito.

Un titolo semplice, un numero: 1992, l’anno che cambiò per sempre la scena politica italiana. Le vicende della corruzione politica, la ricostruzione di uno dei periodi più cupi della storia italiana dell’ultimo trentennio, il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica: tutto ciò fa da sfondo alla vita comune di sei persone che si trovano ad entrare nel turbine causato dallo tsunami politico e sociale di Mani Pulite. Uno scenario che diventa pian piano soggetto sempre più attivo quando inizia a condizionare la vita dei sei: il pubblicitario Leonardo Notte (Stefano Accorsi), i poliziotti Luca Pastore (Domenico Diele) e Rocco Venturi (Alessandro Roja), la figlia viziata di un ricco e colluso industriale Bibi Mainaghi (Tea Falco), la showgirl Veronica Castello (Miriam Leone) e l’ex militare ed esponente della Lega Nord Pietro Bosco (Guido Caprino). Singolare e coraggiosa la scelta di utilizzare i nomi reali, le fattezze e la cadenza nel parlato di numerosi protagonisti dell’epoca: dai giudici del pool milanese Di Pietro e Colombo fino ai politici come Bossi, Segni e Berlusconi.

Belle e nostalgiche le immagini di repertorio che, se da una parte consentiranno ai più giovani di immedesimarsi in un’epoca recente ma non vissuta in prima persona, dall’altra permetteranno ai più adulti di rivivere l’atmosfera del 1992 attraverso gli spot elettorali e gli spezzoni televisivi. Da non trascurare i dettagli, i colori, gli abiti e gli stili di vita che caratterizzavano i primi anni Novanta, minuziosamente ricostruiti in questo period drama da non perdere.

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