28 Agosto 2017 - 20:19

I 55 di David Fincher, il perfezionista di Fight Club

David Fincher

David Fincher, regista apprezzato in tutta Hollywood compie 55 anni. Tante le sue influenze artistiche:  Scorsese, Hitchcock, Kubrick, Spielberg e Polański

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Il cursus honorum di David Fincher inizia all Industrial Light & Magic, celebre azienda di effetti speciali di George Lucas, dove si cimenta come assistente agli effetti visivi in grandi film come Il ritorno dello Jedi (1983), La storia infinita (1984) e Indiana Jones e il tempio maledetto (1984).

Lasciata la ILM nel 1984 incominciando poi a dirigere spot televisivi per i marchi i più famosi come Nike, Coca-Cola, Budweiser, Heineken, Pepsi-Cola, Levi’s, Converse, AT&T e Chanel, e contemporaneamente dirige anche alcuni videoclip musicali (che continuerà a fare anche in seguito) per Madonna, Sting, The Rolling Stones, Michael Jackson, Aerosmith, George Michael e Iggy Pop.

A 24 anni, nel 1986, fonda la Propaganda Films insieme ai colleghi registi Dominic SenaGreg Gold e Nigel Dick.

Il grande esordio dietro la macchina da presa arriva con Alien³ (1992), che non ottiene il successo sperato in quanto molto in controtendenza con le precedenti pellicole della saga: risaltano, infatti, temi più cupi non graditi ai fan, ormai abituati agli scenari fantascientifici meno sofisticati costruiti nei precedenti episodi da Ridley Scott e James Cameron.

Il successo – Se7en

Il grande successo di pubblico grazie a Seven (1995). Il film si insinua nel filone ormai saturo dei thriller dedicati agli omicidi seriali portando una ventata di aria fresca sia grazie ai suoi straordinari interpreti: Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey e Gwyneth Paltrow, che ad una sceneggiatura pessimista e tetra come gli ambienti in cui si svolge la vicenda, ma con colpi di scena e cambi di registro che rendono subito la pellicola oggetto di culto in tutto il mondo.

Riceve nuovamente gli onori della cronaca per Fight Club nel 1999, film che ricevette tante lodi quante feroci stroncature dalla critica nonché risultati deludenti al botteghino, ma che venne successivamente rivalutato nella distribuzione per home video, diventando in breve tempo uno dei film di culto degli anni novanta. Il film, che ripropone le surreali vicende ispirate dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è considerato oggi uno dei capitoli più importanti della produzione cinematografica statunitense degli ultimi vent’anni.

Gli ultimi lavori

Il film successivo del regista è Zodiac (2007), una storia di un serial killer che terrorizzò San Francisco negli anni ’60, interpretato da Mark Ruffalo, Jake Gyllenhaal e Robert Downey Jr.. Ispirato alla storia vera del Killer dello Zodiaco, che nel 1969 scuote con i suoi omicidi senza senso la città di San Francisco e tutta l’America. Il film è stato presentato al festival di Cannes nell’edizione 2007 ed è considerato un ottimo film, ricevendo moltissime critiche positive.

Con Il curioso caso di Benjamin Button, David Fincher ritorna al grande successo di pubblico e di critica. Il film ha ottenuto 13 nomination all’Oscar (aggiudicandosi le statuette per la miglior scenografia, il miglior trucco e i migliori effetti speciali), e la National Board of Review ha conferito a Fincher quello per il miglior regista e a Eric Roth quello per la miglior sceneggiatura non originale. Un film in cui Fincher mostra il suo lato tenero, non cadendo mai nel sentimentalismo facile.

The Social Network è un film del 2010, acclamato in particolare dalla critica statunitense e incentrato sui fondatori di Facebook e sul fenomeno popolare che ha creato. Il film è stato sceneggiato da Aaron Sorkin, che ha adattato per il grande schermo il libro Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento di Ben Mezrich. Ha vinto 4 Golden Globe, tra cui il più importante, miglior film drammatico, e ha ottenuto 8 candidature agli Oscar 2011, vincendone 3, per miglior sceneggiatura non originale, miglior colonna sonora e miglior montaggio.

Il primo capolavoro – Se7en (1995)

Un cult della storia del cinema moderno – Fight Club (1999)

Il suo ultimo successo, The Social Network (2010)

 

 

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