19 Dicembre 2015 - 13:43

ONU: accordo su Siria, via libera Nato per difesa della Turchia

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ONU e Nato dicono sì ad aerei e navi per la difesa della Turchia. Mogherini: «Ci aspettiamo che avvenga nel mese di gennaio»

[ads1]La Nato ha dato il via libera all’invio di aerei radar, caccia e navi nel Mediterraneo per la difesa della Turchia data la situazione instabile del territorio. La decisione presa a Bruxelles ha trovato le cinque potenze con Diritto di veto del Consiglio di sicurezza dell’Onu accordate sulla risoluzione che apre la strada al processo di pace in Siria. Fra i punti più importanti figura anche la richiesta all’Onu di portare al tavolo del negoziato il regime di Damasco e l’opposizione di  Bashar Assad.

onu«È stata difficile, ma si è conclusa bene. ha dichiarato Federica Mogherini riguardo la riunione sulla situazione Siriana – Con l’accordo sulla necessità di andare avanti e dare un forte mandato all’inviato speciale Onu Staffan de Mistura per avviare il negoziato tra i rappresentanti dell’opposizione e del regime. Ci aspettiamo che questo avvenga nel mese di Gennaio».

Il vero nodo resta la posizione del presidente siriano Bashar al Assad, nonostante il vertice non fosse sulla sua posizione politica, così come dichiarato dalla Russia. «Questo summit non era su Assad ma sul cercare di trovare un’opposizione accettabile per i negoziati e un accordo sulla lista dei gruppi terroristici» ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serguei Lavrov

La posizione degli USA però è molto diversa, come si evince dalle dichiarazioni del Presidente Barack Obama, che ha sottolineato che Assad ha perso la legittimità fra i siriani e non ci sarà pace senza un governo legittimo«È importante che lasci – ha dichiarato ancora il Presidente degli USAper far sì che nel paese si metta fine al bagno di sangue»

«È la prima risoluzione del Consiglio di Sicurezza che riguarda il processo politico in Siria e rappresenta quindi un passo importante su cui lavorare» ha detto invece il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, dopo il voto, concentrandosi sulla possibilità di lanciare negoziati di pace sul territorio.

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