5 Ottobre 2016 - 18:30

AIDS: nuovi risultati con ricerca sperimentale

AIDS

Una nuova cura sembra portare a notevoli progressi nella lotta contro l’AIDS per quanto concerne il doppio trattamento finalizzato ad attaccare il virus latente presente nelle cellule.

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AIDS – L’Hiv è un problema sempre meno sottovalutabile, dal momento che un numero consistente di giovani ne è affetto, ovvero una fascia di età che oscilla tra i 25 e i 29 anni. Si parla di circa 120.000 malati in costante aumento, soprattutto a causa di una cattiva informazione per quanto attiene alle regole igieniche nella vita sessuale del singolo. Ambito, quello in considerazione, per il quale un soggetto sano dovrebbe seguire determinati “precetti” al fine di evitare eventuali rischi di infezione.

Per il momento, non sembrerebbe possibile un processo di guarigione dall’AIDS, eppure i risultati ottenuti recentemente da un paziente inglese, sottoposto a una cura sperimentale, lascerebbero un margine non indifferente di speranza. Alcuni ricercatori britannici hanno constatato che il virus è attivo nel sangue mentre, nella fase di difesa subentrata alla terapia, si porterebbe in una sorta di stato “dormiente” al fine di evitare la propria eliminazione. Da questa deduzione, i medici hanno intrapreso una cura sperimentale, la quale consta di due fasi. La prima prevede la somministrazione di un vaccino, al fine di distruggere le cellule malate, mentre nella seconda vienAIDSe attivata una molecola denominata “vorinostat”, la quale attiva le cellule che contengono il virus dormiente. Queste ultime, attivate e dunque costrette a rimanere allo scoperto, verrebbero individuate dal sistema immunitario per poi essere eliminate. La cura sperimentata sul 44enne inglese sta agendo in maniera abbastanza efficace. Occorrerà aspettare l’esito della terapia per poter avere dei dati sufficientemente validi, dal momento che il comportamento virale è ancora sotto osservazione. Oltre al paziente in questione, la terapia verrà sperimentata sui soggetti umani per i prossimi 5 anni, prima di giungere a una conclusione positiva inerente a una cura effettiva dell’AIDS.

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