20 Dicembre 2015 - 14:05

Allarme smog: da Nord a Sud, l’Italia prima in classifica

allarme smog

L’allarme smog arriva anche nel Bel Paese e fa sentire i suoi effetti su larga scala. Non esistono differenze tra Nord e Sud in questo campo, tutti sono coinvolti nel dicembre più secco della storia

[ads1] Certo non siamo ancora arrivati ai livelli di Pechino, che detiene il primato mondiale con la chiusura di uffici e scuole, ma non siamo neanche tra i paesi più ambientalisti. Frosinone è prima nella classifica delle città più inquinate. Seguono Ciociaria, dove per tre mesi circoleranno targhe alterne (dall’8 Gennaio al 28 Marzo), e Roma, che da domani riproporrà lo stesso provvedimento per dimezzare i motocicli circolanti.

EQO2HNFJ4460--U10101667563461cRC-318x220-kP3G-U104017043287724YG-700x394@LaStampa.itLa prolungata siccità che, ha caratterizzato l’ultimo periodo, ha dato i suoi frutti aumentando la concentrazione delle polveri sottili (le pm10) e nelle grandi metropoli come Roma e Milano non piove da giorni. Gli studiosi sostengono che basterebbe anche solo una settimana di pioggia per diminuire questi valori. La legislazione, tra le altre cose, prevede che, nel caso in cui si dovesse superare il limite massimo di pm10, ci si adegui a provvedimenti tampone (esempio della Ciociaria o anche l’abbassamento delle temperature dei termosifoni).

Dopo i 35 sforamenti annui scatta l’allarme e, in base all’ultimo report di Legambiente, lo scenario italiano è il seguente:

«Milano 86 volte, Torino 73 volte, Napoli 59 volte, Roma 49 volte; Frosinone, come abbiamo già detto, al primo posto con 110 volte, un dato eccessivamente elevato considerando le caratteristiche della città: 50mila abitanti, zona pianeggiante con ristagno di aria, un’autostrada che costeggià la città, una selvaggia industrializzazione della Cassa del Mezzogiorno, 700 auto ogni 1000 abitanti, 121 discariche di cui soltanto 7/8 sono state bonificate».

Coldiretti spiega:

«Sono salite a 52 le giornate consecutive senza pioggia nelle grandi città del nord, come Milano, Torino, Novara e Como. […]L’assenza di precipitazioni è combinata a un’insolita scarsità di giornate ventose con la concentrazione di inquinanti che rimane nell’aria di tutta la pianura padana, dove si registra una storica siccità del Po, sceso su livelli addirittura estivi. Una situazione che tenderà ad aggravarsi nei prossimi giorni poiché non si prevede pioggia fino a dopo Natale».

Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato che saranno adottate misure «impopolari» pur di sopperire al problema. L’assessore ai Trasporti, Claudia Maria Terzi, ha prescritto ai Comuni una serie di misure che limitano la circolazione dei veicoli più inquinanti e l’abbassamento dei riscaldamenti (temperature superiori ai 18 gradi).

Se queste sono le premesse, serve a poco il parere dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità l’inquinamento atmosferico: è lapalissiano il fatto che le polveri siano cancerogene e che il nostro governo non riesca a varare delle riforme che non siano “tamponi” ma piani strutturati utili a salvaguardare la vita dei propri cittadini ed il Diritto alla Salute. Questo era uno degli obiettivi di Parigi #COP21.

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