30 Ottobre 2016 - 09:37

Gli alpini contro Battlefield 1: Oltraggio alla memoria dei soldati italiani?

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Gli alpini, oltre al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, si dicono oltraggiati dall’ultimo titolo di EA. Battlefield, infatti, ambienta alcune missioni sul Monte Grappa, sacrario della I Guerra Mondiale e luogo dove morirono 23.000 soldati. Ma l’ultimo titolo di EA è davvero un oltraggio alla memoria dei nostri soldati? Cerchiamo di scoprirlo.

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Ieri il leone del deserto

Sembra che in Italia i tempi de “Il leone del deserto” non siano ancora terminati.

Era il 1981 quando al cinema uscì questo film di Mustafa Akkad, dedicato alla memoria di Omar Al-Mukthar, eroe della resistenza libica contro il colonialismo italiano. Il film venne considerato lesivo dell’onore dell’Esercito Italiano ed è stato tuttora proiettato una sola volta. Era l’11 giugno 2009, un giorno dopo la visita di Gheddafi a Roma, e fu trasmesso su Sky.

Per rinfrescare la memoria di chi ha dimenticato quell’evento, vi ricordiamo che fu la volta in cui l’ex-dittatore libico si presentò nella Capitale con una foto di Al-Mukthar appuntata al bavero della sua giacca. Allora fu accolto dall’allora premier Berlusconi, e l’evento ebbe grande risonanza, oltre a generare una marea di polemiche.

Ora, l’uscita dell’ultimo titolo di EA DICE, quel Battlefield 1 dedicato alla Grande Guerra, sembra aver creato lo stesso clima di polemiche, e per giunta per le stesse ragioni.

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Il Sacrario di Monte Grappa

Stavolta, sotto accusa ci sarebbero le missioni del gioco ambientate sul Monte Grappa, sacrario della I Guerra Mondiale. Sul famigerato monte si tennero alcune delle più dure battaglie che ebbero luogo tra il neonato Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico. Lì morirono 23.000 soldati, fra cui 11.000 austriaci e 12.000 italiani. Il sacrario si trova oggi nel territorio di Crespano del Grappa, in provincia di Treviso.

Gli alpini hanno, infatti, criticato la scelta di EA di ambientare in quei luoghi il loro ultimo titolo perché “offensivo“. “Il Grappa è luogo di morte e sofferenza“, ha dichiarato Raffaele Panno, presidente dell’Associazione Alpini, “E’ irrispettoso“. Anche il presidente del Veneto si è unito alla voce degli alpini dichiarandosi sconcertato. Ma è davvero così? Il gioco è veramente un oltraggio alla memoria del nostro esercito?

Oggi il Monte Grappa

In verità, come conferma Wired, Battlefield avrebbe potuto scegliere per il suo gioco ambientazioni meno lusinghiere per l’esercito di Vittorio Emanuele. Basti pensare a Caporetto o alle varie battaglie dell’Isonzo. Invece Battlefield premia l’orgoglio dei soldati italiani in una delle battaglie più sanguinose ma anche coraggiose per il nostro esercito.

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Vincenzo Cocchiola, l’eroe del Monte Grappa in Battlefield

La storia di “Avanti Savoia“, la missione incriminata, è infatti quella di Vincenzo Cocchiola. Nel gioco, Cocchiola racconta al nipotino le sue imprese sul Grappa. Si tratta di un personaggio inventato, certo, ma noi che abbiamo provato a giocare con i suoi panni, confermiamo che la storia è di quelle che commuovono. Vi sono sicuramente degli errori storici, ma considerato che questo è il primo, grande, gioco che ci permette di giocare interpretando un soldato italiano, su questo si può passare oltre.

Evidentemente, Zaia e gli Alpini considerano ancora i videogiochi come qualcosa di poco valore. Un qualcosa di leggero destinato a divertire solo i più piccoli. Non è così. Anzi, come conferma lo storico Antonio Brusa, il gioco mette in condizione i giovani di riscoprire una storia che, altrimenti, si può apprendere solo dalla scuola. E si sa bene cosa accade quando i giovani sono obbligati a studiare qualcosa. Lo fanno controvoglia.

Battlefield, invece, ha messo in condizione i videogiocatori di ritornare su queste pagine ed apprendere o ricordare meglio. Su questo DICE ha  quindi svolto un ruolo esemplare.

Per noi che l’abbiamo provato vi diciamo che Cocchiola deve conquistare una chiesetta, poi una postazione di cannoni e infine combattere contro uno stormo di aerei. Finisce con una frana che seppellisce tutti, vincitori e vinti, ma lui si salva. C’è davvero oltraggio in tutto questo? Francamente, non ci pare. Con buona pace di Zaia e Panno. 

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