15 Gennaio 2016 - 10:51

Andrea Monotti, il poeta della semplicità profonda

Andrea Monotti

Semplicità non è sempre sinonimo di banalità. Lo dimostra Andrea Monotti, con la sua raccolta di poesie edita “Pensieri apparenti”

[ads1] Essere semplici non vuol dire essere banali. Questo è il messaggio implicito della poesia di Andrea Monotti, poeta esordiente che ha pubblicato la sua prima raccolta chiamata “Pensieri Apparenti”, edita da Kollesis editrice.

Nato a Roma, nel quartiere Nuovo Salario, ha 28 anni ed è un postino, con la passione per la scrittura fin dai tempi della scuola, quando i testi di narrativa lo facevano viaggiare con la fantasia. Con il tempo, spiega l’autore, “ho provato a realizzare qualcosa di mio, che davvero mi emozionasse”. Ed è così che è nata “Pensieri Apparenti”.

Il libro raccoglie versi dal 2004 al 2014, che parlano dell’esigenza dell’esternazione delle proprie emozioni a livello quotidiano, in un continuo dialogo con se stessi ed il mondo esterno.

Andrea Monotti

Andrea Monotti, il poeta della semplicità profonda

Un colloquio fatto da una voce interiore che si interroga su tanti dilemmi, e sul modo migliore per riuscire a risolverli. Scopo dell’autore è infatti quello di sollevare questioni considerate secondarie, in un contesto sociale e culturale dominato dall’indifferenza, ma che costituiscono invece le fondamenta dell’intelletto vivo della persona: le fatidiche domande esistenziali.

 Il suo stile è volutamente colloquiale e, appunto, semplice, perché è con semplicità che sa parlare dal cuore delle piccole e grandi vicissitudini della vita, con uno slancio accorato e riflessioni anche pungenti, a tratti amare, come lo è del resto la vita quotidiana; piena di risvolti ed ombreggiature che danno colore all’anima.

Una delle peculiarità, oltre al linguaggio così vicino al sentire comune, è il suo parlare dell’amore, con dei versi garbati e da un punto di vista squisitamente maschile, ma non senza sentimento.

Non mancano critiche ed invettive alla società ed ai modus operandi che, sempre più spesso, soffocano in modo irrimediabile le menti, in un ambito in cui il gruppo è importante, ma il singolo non conta nulla.

Anche per questo la sua poesia vuole essere una voce di malcontenti e speranze, una sorta di diario scritto senza i fronzoli letterari che, talvolta, possono rendere stucchevole la realtà.

Versi nati da dentro, ma ritrovati anche agli angoli delle strade, alla ricerca di risposte a tante domande, con l’immediatezza scarna ed espressiva di chi sa coglierle dentro il proprio cuore.[ads2]