22 Dicembre 2016 - 12:40

Anis Amri, la mente dell’attentato ai mercatini di Berlino

Anis Amri

Anis Amri, la mente dell’attentato ai mercatini di Berlino. La procura generale tedesca ha diffuso il nome e la fotografia del sospettato numero uno, sulla cui testa pende una taglia di centomila euro

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Anis Amri, la mente dell’attentato ai mercatini di Berlino. Secondo la procura generale tedesca sarebbe questo immigrato tunisino di 24 anni il contatto principale a cui si sono rivolti gli autori materiali dell’attentato, 4 secondo gli investigatori, che sono stati già fermati nel corso di diversi blitz effettuati sin dalle prime ore del mattino in alcuni quartieri di Berlino, come Kreuzberg, Moabit e Prenzlauer Berg.

In base alle prime ricostruzioni effettuate dalle polizia, Anis Amri avrebbe trascorso il primo periodo dopo l’arrivo in Germania presso il centro profughi a Emmerich sul Reno, in Nordreno-Vestfalia al confine con l’Olanda. Giunto a Lampedusa nel 2011, coinvolto nell’incendio del centro di accoglienza nel settembre di quello stesso anno, Anis Amri era stato condannato a 4 anni di reclusione, che ha poi scontato nel carcere dell’Ucciardone, e aveva ricevuto un provvedimento di espulsione, che non era andato a buon fine perchè era stato rifiutato dal suo stesso paese natale.

Nel luglio del 2015 riesce, però, ad arrivare in Germania dove, nonostante fosse stato segnalato dalle autorità antiterrorismo per i suoi legami con il predicatore estremista Abu Walaa, continua a spostarsi tra in Nordreno-Westfalia e Berlino. Fatale per lui è stato l’aver dimenticato i suoi documenti nella cabina del tir utilizzato per la strage.

Secondo fonti dell’intelligence americana, Anis Amri avrebbe fatto ricerche su internet per la fabbricazione di ordigni esplosivi e avrebbe avuto contatti diretti con l’Isis, ma il suo nome figurava già nella lista delle persone a cui è vietato imbarcarsi sui voli di linea.

La polizia tedesca sotto accusa

Intanto non si placano le polemiche nei confronti dell’autorità tedesche, sotto accusa perché al corrente del fatto che il sospettato si era visto respingere la richiesta di asilo ed era stato identificato come un elemento potenzialmente pericoloso. Inoltre Anis Amri per quasi tutto il 2016 era stato tenuto sotto osservazione perché sospettato di preparare una rapina allo scopo di finanziare l’acquisto di armi automatiche e la preparazione di un attentato. L’indagine era però stata abbandonata a settembre per mancanza di prove e l’uomo era stato rimesso in libertà.

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