20 Gennaio 2016 - 17:11

Una storia quasi solo d’amore – Anticipazioni

una storia quasi solo d'amore

Abbiamo incontrato Paolo Di Paolo in occasione della presentazione del suo adattamento della Divina Commedia illustrato da Matteo Berton. Qui abbiamo chiesto qualche anticipazione riguardo il suo ultimo romanzo, Una storia quasi solo d’amore

[ads1]Una storia quasi solo d’amore uscirà il 3 marzo con Feltrinelli Editore.
Perché questo titolo?

paolo_di_paolo_ una storia quasi solo d'amore«È così intitolata perché è letteralmente questo: una storia d’amore ma non solo questo. Forse ogni romanzo è un po’ questa cosa: effettivamente la grande letteratura non fa che raccontare storie quasi solo d’amore. Se ci pensi – senza voler azzardare neanche un vago paragone – anche la Divina Commedia [il riferimento è offerto dall’evento a cui abbiamo appena partecipato, n.d.a.] è una storia quasi solo d’amore perché è tecnicamente questa la definizione più giusta: è un uomo innamorato che fa un’avventura straordinaria per incontrare la donna che ama».

Sulla citazione della Commedia, avvaloro quanto mi dice aggiungendo che il nucleo del Cristianesimo è proprio l’Amore e lui coglie occasione per spiegarci che in “Una storia quasi solo d’amore” c’è l’incontro tra un ragazzo ventenne che non si è mai interrogato sul tema della fede e una trentenne che è invece credente e questo loro incontro, che è anche una storia d’amore, sarà occasione per interrogarsi sulle questioni fondamentali dell’esistenza.

A questo punto colgo io l’occasione per domandare da cosa abbia tratto elementi per fare un personaggio verosimile di questa giovane credente e della sua esperienza di fede un racconto credibile.

«Ho fatto uno sforzo di immaginazione però ho anche ricevuto un’educazione cattolica. Io stesso mi sono avvicinato alla Fede, poi per altre vie mi sono allontanato attraverso altre esperienze. In effetti è stato come recuperare come una sorgente di Fiducia, prima ancora che di Fede, nell’esistenza di Dio. Quindi ho lavorato e sul rapporto con persone che negli anni hanno avuto e hanno questa Fede e su quella parte di me stesso che è stata più vicina a quel cuore della questione – la preghiera o la Fede – che è ammirevole finchè non diventa ottusità, perché poi c’è qualcosa che ha a che fare col tema della Grazia che è contigua alla Fede ed è quella possibilità di stare al mondo nella pienezza e nell’abbandono fiducioso ad un disegno più grande. Questa ragazza comincia ad essere qualcosa che non riesce ad essere quel ragazzo: il fatto che lui riesca a sperimentare nell’amore per lei questa cosa mi sembra comunque un’esperienza centrale che valeva la pena raccontare».

[ads2]