27 Giugno 2016 - 12:51

Attilio Fontana, tra musica e teatro c’è di mezzo il “Blu”

attilio fontana

Attilio Fontana, reduce da un inaspettato successo di classifica, il singolo “Terra 2” cantato in duetto con Clizia Fornasier è 21° su iTunes, si sta preparando per il debutto teatrale in “Vacanze Romane” previsto per questo ottobre

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Tra una prova e l’altra, noi di ZON.it abbiamo raggiunto al telefono Attilio Fontana, per parlare di teatro, musica, televisione e tanto altro ancora.

A.E: Sui Social hai annunciato la tua partecipazione da protagonista alla commedia musicale “Vacanze romane”, tratta dall’omonimo film di Wiliam Wyler. Da ottobre sarai in scena in coppia con la riconfermata Serena Autieri e sostituirai Paolo Conticini. Come ti stai preparando?

Attilio Fontana: «Sto studiando. Sto incominciando ad affrontare il personaggio e le canzoni, bellissime, perché trovo che sia un capolavoro di musica, uno spettacolo bomboniera, l’ultimo testamento di Trovajoli e di Cole Porter. Il mio è un personaggio affascinante degli anni 50’, in questo caso un giornalista non americano, ma romano… quindi mi divertirò per la prima volta a fare il romano, quello verace e romanesco, finalmente anche scena! Tutto bello, credo sarà un bel viaggio».

A.E: Hai interpretato il ruolo di Angelotti nella “Tosca-Amore Disperato” di Lucio Dalla. Hai sostenuto un provino con il maestro che ti ha scelto. Raccontaci questo incontro.

Attilio Fontana: «Io venivo da un’avventura discografica che erano “I Ragazzi Italiani” e continuavo a scrivere le mie canzoni, uno dei miei miti era appunto Lucio Dalla e mi ricordo che andai a quel provino volendo un po’ quel ruolo. Raramente faccio dei provini in cui mi emoziono molto e quella volta mi preparai un brano veramente difficile, al quale lavorai ossessivamente. Lucio entrò proprio durante il mio provino, apprezzò la mia performance e si mise ad applaudire. E da quel momento in poi è iniziato tutto. Ero felicissimo perché stavo per trascorrere parte della mia vita – “Tosca-Amore Disperato” è andato in scena per due, tre anni di fila – accanto a uno dei mostri sacri della musica, per me una delle penne più belle che abbiamo avuto. Scrivemmo anche dei brani insieme e quindi ho un ricordo molto bello di quell’esperienza e di quel provino. Gratificante».

A.E: Non è da tutti ricevere un applauso da Lucio Dalla…

Attilio Fontana: «No, è vero. Anche perché Lucio non era un tipo troppo complimentoso, se non gli piaceva una cosa te la faceva notare subito».

A.E: Nel remake italiano dello juke-bax Musical “Il pianeta proibito” con la regia di Luca Tommassini, sei stato personaggio principale accanto a Lorella Cuccarini. Ti sei sentito a tuo agio in questa inedita veste rock?

Attilio Fontana: «Si, perché io ho fatto parte di una boys band e ho cominciato con i gruppi rock, tra l’altro Great blues on fire è stata la prima cover che ho cantato all’età di sedici anni. Il mio sogno era quello di fare la rock star, avendo poi fatto la pop star nella vita, in quel musical ho potuto dar voce alla mia parte più vivace, più ribelle, più fuori dalle righe. È stato molto divertente, poi lavorare con Lorella è stata una grande esperienza. Lei è un’artista d’altri tempi, dedita al lavoro in maniera quasi ossessiva un po’ come lo sono io, ma ancora di più».

A.E: Possiamo dire che questo spettacolo ha rappresentato un po’ un ritorno ad un’indole persa, quella del rock?

Attilio Fontana: «Si uno spettacolo rock e tra l’altro molto visionario, perché Luca visionario lo è. Avevamo già lavorato insieme nel remake del quarantennale diHair” con la regia di Solari e le musiche di Elisa, io interpretavo Berger  e Luca ha voluto me perché aveva un’idea precisa di questo personaggio, lo voleva in un certo modo».

Attilio Fontana

Attilio Fontana

A.E: A proposito di pianeta, sei atterrato su “Terra 2” da pochissimo. Questo brano intimo e sussurrato che tu e Clizia Fornasier avete dedicato al piccolo Blu, è un progetto pensato in sincrono con i nove mesi della gravidanza o era in cantiere da parecchio?

Attilio Fontana: «E’ una canzone che abbiamo scritto appena prima di sapere la notizia, però l’idea era proprio quella di dedicarla ad una creatura in arrivo. Ci è venuto l’entusiasmo di essere romantici, sognatori, di far uscire un brano senza preoccuparci della classifica. A proposito, 21° su I Tunes, quindi quando poi pensi al contrario le cose vanno dritte, anche contro le logiche discografiche e senza talent in mezzo. È un prodotto in cui c’è una firma artistica e mi gratifica molto l’idea che lui un domani possa ascoltare e vedere questo video, questo regalo che gli abbiamo fatto. È una canzone che può essere dedicata a qualunque pianeta gemello, che sia una madre, un figlio, un genitore, insomma è una dichiarazione d’amore, è molto poetica. Mi piace molto sinceramente».

A.E: Quindi “Terra 2”, metaforicamente parlando, è l’altro?

Attilio Fontana: «Diciamo che l’altro pianeta non è per forza una creatura da scoprire e riscoprire a milioni di anni luce, a volte è proprio accanto a noi e ce ne dimentichiamo. Il senso è un po’ anche questo».

A.E: Non solo teatro e musica, sei anche un attore cinematografico e televisivo: Hai lavorato in diversi film e fiction di successo. In particolare sei stato tra gli interpreti della serie TV “Caterina e le sue figlie”, con la regia di Alessandro Benvenuti. Che ricordo hai di Virna Lisi?

Attilio Fontana: «Di una grande professionista, con un sorriso dolcissimo, forte e vigorosa. Era molto attenta sul lavoro, quindi ho il ricordo di una donna “caratterosa”, sul set forse un po’ un “generale”. Abbiamo anche girato delle scene insieme. Durante le riprese, nelle pause ci si raccontava, cercavo di rubare storie, aneddoti. Perché io sono un curioso e mi piace sempre conoscere qualcosa in più di questi grandi artisti».

A.E: A “Tale e Quale Show” sei di casa. C’è una esibizione che il pubblico ha apprezzato tantissimo, il tributo a Lucio Battisti. Sei un cantautore, che effetto ti ha fatto interpretare una delle firme più delicate del cantautorato italiano?

Attilio Fontana: «Una grande, grande responsabilità, perché l’ho amato moltissimo e ho pianto tantissimo con le sue canzoni nel periodo dell’adolescenza. Conosco tutta la sua discografia a menadito e in un range medio-alto riuscivo ad arrivare alla sua voce e questo mi ha dato coraggio. È una imitazione che ho fatto soprattutto con tanto rispetto perché veramente era come entrare in una sorta di tempio. Poi io nella memoria dei televisivi ero quello dei “I Ragazzi Italiani” e quindi ritrovarmi in tv dopo tanti anni di teatro e di musical, significava far capire anche un po’ chi io fossi. L’idea dell’esibizione era emozionare me e fare emozionare il pubblico, sempre con rispetto. Questa cosa è arrivata, obiettivo raggiunto».

Attilio Fontana

Attilio Fontana imita Lucio battisti a “Tale e Quale Show”

A.E: Hai emozionato anche la giuria. Ricordo con piacere l’espressione commossa di Loretta Goggi.

A.F: «Loretta e Lucio proprio in quegli anni si sentivano. Per un attimo mi ha detto che ha rivisto in me, quel suo modo di muoversi, di sorridere, di essere riservato e nello stesso tempo un po’ guascone. Quindi è stato bello tirare fuori in lei qualche ricordo rievocando quei momenti».

A.E: Tra l’altro, come dicevi una responsabilità. Non so se hai avuto modo di leggere i commenti in rete, ma tantissimi giovani in te hanno riscoperto e soprattutto “scoperto” Lucio Battisti. Quindi hai fatto un buon lavoro anche da questo punto di vista qui, ti faccio questo complimento.

A.F: «Grazie. La cosa più bella mi è capitata proprio qualche giorno dopo. Un bambino di cinque anni ha strattonato la madre per venirmi a salutare. Si avvicinano e la madre mi dice: «Da quando ha visto te vuole sentire solo Battisti». E per me è stato un onore perché è quello che è accaduto a me quando ho scoperto Lucio da ragazzino, quindi è una sorta di staffetta importante. Oggi c’è un’altra visione della musica, non c’è più tanto spazio per i cantautori di un certo tipo, quindi riuscire a lasciare una traccia in qualche modo è piacevole seppur in maniera casuale».

A.E: Dopo “Terra 2” e “Vacanze romane”, continuerai a dividerti tra teatro e musica, oppure mediti un ritorno al piccolo schermo? Cosa dobbiamo aspettarci dal 2017 di Attilio Fontana.

A.F: «Scherzando dico sempre che mi piacerebbe avere un quarto della mole di lavoro di Massimo Ranieri! Nel senso che mi piace il lavoro da performer. Non nascondo che è bello essere 21° in classifica, quindi continuerò a scrivere. Mi piace fare l’attore perché mi affascina imparare, esplorare, non sono mai soddisfatto e voglio sempre andare oltre. Il teatro quest’anno mi ha rapito, tra “Vacanze romane” e “Qualche volta scappano” uno spettacolo francese con Quartullo e la Celentano, sarò in teatro da settembre a maggio. In Italia non riusciamo a vedere un’artista come una persona libera di esplorarsi e tendiamo a catalogare. Oggi che sono più grande  ho questa libertà di scegliere e di essere scelto per nuove avventure. Ti confesso che per tre, quattro anni ho rifiutato il musical -perché sono sincero- non mi andava di fare musical e ho preferito misurarmi come attore di prosa nello spettacolo di Quartullo. Con “Vacanze romane” è stato diverso, perché mi ha riportato la voglia di tornare sul palco con un personaggio a 360 gradi».

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