2 Novembre 2015 - 13:13

Bagheria, 36 commercianti si ribellano alla Mafia

Bagheria

Nella mattinata i carabinieri di Palermo hanno emesso ben 22 arresti, scoperchiando cosi un giro d’affari di Cosa Nostra a Bagheria. Decisive le confessioni dei commercianti

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Non è una mattinata come le altre a Bagheria. Lo si intuisce all’alba, quando un blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Palermo scuote la città e vengono emessi ben 22 provvedimenti cautelari nei confronti di capimafia ed estorsori dei clan di Bmafiaagheria.

I reati che vengono ascritti sono di associazione a delinquere, estorsioni, sequestro di persone e non ultimo, danneggiamento a seguito di incendio.

L’operazione è stata chiamata “Operazione Reset 2” perché  è stata capace di scoperchiare un giro d’affari che andava avanti per troppi anni e solo oggi finalmente si son diradate le nuvole su Bagheria.

Il muro dell’omertà è crollato quando 36 commercianti, dopo anni di silenzio e di pizzi pagati, si sono fatti coraggio e hanno finalmente denunciato i soprusi subiti da alcuni clan mafiosi bagheresi. Grazie a loro è stato possibile tracciare una mappa ben precisa del racket e capire cosa e sopratutto come colpivano. Veniva colpita l’edilizia, i negozi di abbigliamento, attività all’ingrosso di frutta e di pesce, bar, sale giochi e centri scommesse. Insomma nulla veniva lasciato indietro, gli estorsori cercavano di avere le mani su tutto.

Fondamentali sono state le dichiarazioni spontanee di 3 imprenditori. Gli altri commercianti sono stati convocati in caserma a seguito delle prime dichiarazioni del pentito Sergio Flamia, fino a qualche anno fa mafioso di rango a Bagheria, e così hanno ammesso di esser stati costretti a pagare il pizzo.

Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo di Palermo, coprono un lasso di tempo che va dal 2003 al 2013, in cui si sono succeduti numerosi boss ai vertici del clan, e che hanno portato alla scoperta di ben 50 estorsioni. Il pizzo a Bagheria era diventato davvero un ossessione e molti commercianti era finiti sul lastrico a causa delle continue richieste di pizzo a cui dovevano far fronte. Ma le loro denunce “Hanno fatto breccia e hanno aperto la strada per assestare un nuovo colpo a Cosa Nostra, segno che i tempi sono cambiati e  imprenditori e commercianti finalmente si ribellano”. Queste le parole del colonnello Salvatore Altavilla, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Palermo, a margine del blitz contro la cosca di Bagheria.

Parole che fanno capire come le cose stiano cambiando e sottolineano sempre di più la forza della gente di non darla vinta a Cosa Nostra. Il silenzio e l’omertà farebbero solo il gioco di chi dei sogni e dei progetti delle persone se ne frega.

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