1 Marzo 2016 - 15:07

Barghouti e il boicottaggio delle università israeliane

Barghouti

Omar Barghouti, co-fondatore della campagna  BDS (Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni), in un‘intervista rilasciata al Fatto Quotidiano ha parlato del movimento e, soprattutto,di come a suo dire lo sviluppo della ricerca e dell’università israeliana sia funzionale alla continuazione delle barbarie e dell’occupazione perpetrata dall’Autorità Israeliana ai danni del popolo palestinese. In Italia hanno già aderito 168 accademici

[ads1]”Il boicottaggio accademico è sostenuto dalla maggioranza assoluta della società civile palestinese inclusi i sindacati degli atenei e, recentemente, si sono unite le principali associazioni universitarie negli Stati Uniti, come l’American Anthropological Association, l’American Studies Association o la National Women Studies Association. E così in Sud Africa, Brasile, Irlanda, Italia, Belgio, Canada, e altrove, gli accademici danno appoggio pieno. Di conseguenza, il presidente israeliano Reuven Rivlin ha definito il boicottaggio accademico come una “minaccia strategica di massimo livello” per il regime. Non c’è da stupirsi che i media influenzati da Israele, in Italia e altrove, stiano facendo gli straordinari per cercare di minare questo significativo successo.”

La BDS, di cui Barghouti è uno dei principali esponenti, è una campagna nata nel 2005 ispirata dai movimenti contro l’Apartheid in Sudafrica e che nel tempo si è sviluppata in maniera capillare in diverse parti del mondo. Fonda la sua attività fondamentalmente su due pilastri:

  • Boicottare i prodotti delle società e delle aziende israeliane complici dell’occupazione
  • Boicottaggio accademico e culturale (Pacbi)

Anche in Italia esiste la campagna BDS ed è fortemente radicata sul territorio.

Ritornando alla questione lanciata da Barghouti sulle università, dalle stesse colonne del Fatto Quotidiano, gli ha risposto a tono Giulio Giorello, filosofo ed epistemologo della scienza. Secondo lui, “E’ un’azione inutile, perché non giova nemmeno ai palestinesi. E ingiustificata, perché, se così facessimo, ci sarebbero ben pochi paesi che non finirebbero sotto questo tipo di boicottaggio. Penso che sul lungo periodo possa avere conseguenze negative sul mondo della ricerca.”

E’ importante però ricordare che la BDS, in particolare la Pacbi, fondano la loro azione sull’antisionismo, ovvero contro la dottrina politica sionista che è responsabile delle violenze e delle occupazione nei territori della Palestina. Ciò è distante anni luce dall’antisemitismo, che tutti ricordiamo fu peculiarità del partito nazista di Adolf Hitler che mirava all’eliminazione di massa del popolo ebreo. [ads2]