6 Ottobre 2016 - 18:55

Bette Davis, il ricordo di una diva

Bette Davis, come nella sua più famosa interpretazione in Eva contro Eva, sulla solitudine e sull’incomprensione di donna e anche di artista, ha incrementato il mito di una indimenticata diva

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Bette Davis, all’anagrafe Ruth Elizabeth Davis (Lowell, 5 aprile 1908 – Neuilly-sur-Seine, 6 ottobre 1989), non fu una semplice attrice di talento ma alla storia consegnò il suo essere diva. Eppure la sua carriera fu disseminata di ostacoli. Infatti al tempo dei primi provini per il cinema, Samuel Goldwyn si rifiutò di scritturarla perché la considerava un’attrice non bella.

Il non fascino convenzionale di Bette Davis era però sostenuto da doti recitative di alta levatura, che le permisero, nonostante i limiti estetici, di essere nominata undici volte agli Oscar, vincendo per ben due volte: nel 1936 per Paura d’amare e nel 1939 per Figlia del vento.

Solo nel 1931 la Davis fece il suo debutto da protagonista nel film The Bad Sister, al fianco di un emergente Humphrey Bogart. Poi nel 1934 arrivò il primo grande successo: il melodramma Schiavo d’amore di John Cromwell.

Bette Davis: il ricordo di una diva

Bette Davis, il ricordo di una diva

Verso la fine degli anni ’40, dopo diciotto anni, l’attrice, ormai stanca dei ruoli che le venivano proposti e che non riteneva alla sua altezza, recise i rapporti lavorativi con la Warner Bros . Dopo un breve periodo di oscurità artistica, nel 1950 tornò alla ribalta grazie ad un ruolo passato alla storia: Margo Channing, diva teatrale sul viale del tramonto, di Eva contro Eva, diretto da Joseph L. Mankiewicz.

Altro ruolo memorabile della Davis fu quello della nevrotica ex-bambina prodigio che vessa la sorella (interpretata dalla storica rivale, Joan Crawford) in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich. Lavorò anche con Alberto Sordi nel 1972 in Lo scopone scientifico.

Nel 1983 Bette Davis venne operata di tumore al seno, poi la lotta con la malattia fu susseguita da un ictus e un infarto. Nonostante le difficoltà, la sua tenacia la portò a recitare ancora, fino alla fine. Nel 1988 recitò per l’ultima volta nel film Strega per un giorno.

Stereotipo della non avvenenza e dell’intransigenza, Bette Davis, venne associata per sempre al personaggio di Margo Channing: era effettivamente volubile ed intrattabile, una donna che non godeva di attenzioni facili ma che lottava per affermarsi, facendo sfoggio di occhioni grandi e un po’ malinconici. Gli stessi, che a distanza di ventisette anni dalla sua morte, evochiamo canticchiando Bette Davis Eyes di Kim Carnes.

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