20 Maggio 2016 - 11:48

Ordigno a bordo o kamikaze: il mistero sul disastro aereo dell’Egyptair

Continuano le indagini sul disastro aereo dell’Airbus dell’Egyptair. La scomparsa del velivolo rimane un mistero, la pista del terrorismo si fa sempre più insistente

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Proseguono le indagini sul disastro aereo del volo Egyptair Ms804, precipitato a largo dell’isola greca di Karpathos, mentre era in viaggio da Parigi a Il Cairo con 66 passeggeri a bordo. L’ipotesi agghiacciante più temuta, quella di un attacco terroristico, si fa sempre più insistente. “Non escludiamo nessuna ipotesi“, risponde Hollande, mentre l’intelligence russa, seguita da fonti americane, ipotizza la presenza di una “bomba a bordo”. La scomparsa del velivolo rimane un mistero. Come ha riferito l’autorità per l’aviazione egiziana i piloti non hanno effettuato alcun contatto quando hanno lasciato spazio aereo greco come di consueto, e nell’ultima conversazione avvenuta con la torre di controllo greca, non era stato segnalato nessun problema.

Mistero EgyptairNessuna allerta sulla sicurezza tecnica il velivolo era in condizioni perfette, a gennaio era stato controllato in Belgio secondo i canoni europei. Il pilota aveva un’esperienza di 6.275 ore di volo mentre il copilota aveva un’esperienza di 2.766 ore . Sono ancora pochi gli elementi su cui basarsi: le fiamme avvistate in cielo, 240 chilometri a sud dell’isola greca, dal capitano di un mercantile potrebbero far pensare ad una bomba o a un kamikaze che si è fatto esplodere, magari non prima di aver minacciato il pilota, il che potrebbe spiegare le virate scomposte che hanno fatto precipitare l’aereo da 37.000 a 15.000 piedi.

Il possibile attentato terroristico potrebbe aver avuto come obiettivo nuovamente Parigi o l’Egitto, addirittura si ipotizza che il bersaglio fosse tra i passeggeri. Numerosi i nomi noti a bordo dell’aereo: Ahmed Helal, egiziano, direttore di Procter & Gamble negli stabilimenti industriali di Amiens; la cognata di Hisham el-Maqawad, numero due dell’ambasciata egiziana; Sahar al-Khawaga, donna che lavorava all’ambasciata saudita al Cairo. Nelle ultime ore sembra invece esclusa l’ipotesi che l’Airbus A320 possa essere stato colpito da un missile. Rita Katz, sul Site, scrive che i missili antiaerei di cui dispone l’Isis, se di Isis si tratta, non sono in grado di raggiungere un velivolo in volo a quell’altezza.

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