31 Marzo 2016 - 21:27

Brasile, tutta colpa di Dilma Rousseff?

Dilma Rousseff, Presidente del Brasile

Il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (Pmdb, Partido do Movimento Democratico Brasileiro) è uscito ufficialmente dall’esecutivo guidato da Dilma Rousseff. Se ormai sono note le cause che hanno scatenato nei giorni scorsi il terremoto politico in Brasile, è utile effettuare un’analisi sui veri responsabili di tale destabilizzazioni, sull’operato da Presidente di Dilma Rousseff e del suo precedessore Luiz Inácio “Lula” da Silva (al governo dal 2003 al 2011)

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Correva l’anno 2011. In Brasile si era appena concluso il secondo mandato da Presidente di Luiz Inácio “Lula” da Silva e i risultati strabilianti erano sotto gli occhi di tutti: Lula lasciava con una popolarità che sfiorava il 90% dei consensi e con un +7,54% di PIL nel solo 2010.

Durante gli 8 anni di presidenza Lula il Brasile “ha cambiato radicalmente la portata e gli orientamenti della sua proiezione internazionale, trasformandosi in un global trader con interessi economici e finanziari che vanno ben oltre i confini del Sudamerica” secondo Limes, autorevole rivista di geopolitica.

Cosa è cambiato allora, in solo 4 anni? Perchè oggi il Brasile vive il terremoto politico più grande dall’avvio della stagione democratica?

Forse un momento di ribasso per l’economia brasiliana, causato non dall’inabilità della Rousseff ,ma da dalle difficoltà della Cina che hanno provocato un crollo delle materie prime e messo in crisi tutti paesi con cui ha scambi commerciali.

Ma può solo un periodo difficile dal punto di vista economico portare alla destituzione di un Presidente? Soprattutto dopo che in 15 anni di presidenza, il Partito dei Lavoratori (a cui appartengono sia Lula che Rousseff) ha tolto dalla povertà estrema 40 milioni di brasiliani?

In questi giorni gli alleati della Rousseff parlano della situazione in Brasile come un vero e proprio “Colpo di Stato“, a alcuni può sembrare un concetto al di fuori delle logiche moderne, ad altri la semplice risposta alla domanda posta in precedenza, ma sta di fatto che, così come sancisce la Costituzione brasiliana, un Presidente può essere destituito solo ed unicamente se autore di crimini commessi nell’esercizio delle sue funzioni.

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