6 Maggio 2016 - 13:09

Tra Buda e Pest sul “bel Danubio blu”

danubio

Il Danubio, il Parlamento, la Sinagoga, Buda, il Ponte delle Catene, le terme, i ruine-bar: tuffatevi con me nella splendida capitale ungherese

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Sin dalla partenza sei preso dalla sindrome del viaggiatore che in 3 giorni vuole scoprire il più possibile di una città. Budapest fa questo effetto: sarà perché si è consapevoli del fatto che è una capitale densa e che ha tanto da offrire, o perché in fondo chi viaggia, viaggia prima con l’anima e poi con il corpo.

Ho avuto il piacere di visitare questa capitale due settimane fa e vi posso assicurare che la mia mente è ancora lì. Ho prenotato un albergo a Pest, vicinissimo alla metro, in modo tale da potermi spostare facilmente.

La sera stessa andai sulla cittadella a vedere il meraviglioso panorama: lo scorcio del Ponte delle Catene e del Parlamento illuminato resteranno impressi nella mia memoria. Dopo questa breve sosta è stata la volta della mini-crociera sul Danubio: ragazzi, provatela!!! E’ bellissima, costa poco (intorno ai 15€) ed è più bella del giro in Bateau-Mouche di Parigi, poichè l’imbarcazione è confortevole, permettendo di passare un’ora indimenticabile tra divanetti bianchi e calici di spumante gentilmente offerti dall’equipaggio.

Il giorno successivo è stato quello della scoperta vera e propria della città: il tempo non è stato clemente, ma questo non scoraggia una curiosona come me e parto alla volta della famosissima Piazza degli Eroi, qualche fermata di metro più in là dell’albergo. La piazza è enorme, splendida, ci si perde tra tutte quelle statue che simboleggiano gli eroi della città e della nazione intera. Tra marzo e aprile ad accogliere i turisti in cerca di foto ricordo da postare sui social c’è anche una scritta gigantesca, tutta lavorata in legno, come quella che si trova ad Amsterdam. E’ stata poi la volta del teatro dell’Opera, maestoso, con decorazioni spettacolari e lo stesso bar era da visitare, non tanto per il caffè, quanto per le decorazioni murarie. Poi, sosta all’Hard Rock di Budapest, il quale è stato un po’ deludente: sempre bello, particolarmente suggestivo vedere la chitarra e il ritratto di Prince a pochi giorni dalla sua scomparsa, ma, eccezion fatta per la batteria utilizzata come un quadro e appesa al muro, non c’è niente di spettacolare.

Spettacolare è invece tuffarsi nei mercatini che si trovano proprio intorno all’Hard Rock e assaggiare tutte le prelibatezze locali. Non potete andare a Budapest e non assaggiare un dolce tipico e dal  nome impronunciabile, il Kurtoskalacs : un profumo inebriante ti guida tra i mille ninnoli in vendita e ti porta al chioschetto dove preparano al momento un rotolo di pasta dolce vuoto al suo interno e ricoperto di zucchero e cannella; servito fumante deve essere sbocconcellato rigorosamente passeggiando per le vie della città. Merita una capatina anche il Caffè degli Specchi (fermata Astoria della linea 2 della metro), tipico salotto della Budapest altolocata.

Panorama Danubio

Nel pomeriggio sono salita a Buda, la parte alta della città, che con la Chiesa di Mattia e il Bastione dei Pescatori, offrono un panorama mozzafiato del Parlamento e del resto della città. Poco lontano dalla chiesa di Mattia si può fare una passeggiatina in una città quasi diversa da quella della parte bassa: case curate, colorate, aiuole stracolme di fiori, strade pulitissime, tutti segni di una vera e propria differenza tra i “budapestini” settentrionali e quelli costretti a sopravvivere a Pest, tra turisti, barboni e ubriaconi.

Una piccola curiosità: c’è una statua di un cavaliere a cavallo, posta al centro di un’aiuola coperta da fiori gialli; i testicoli del cavallo sono la parte più “toccata” della città, in quanto, come ci ha spiegato la guida, porterebbero fortuna agli studenti in procinto di fare esami. Un po’ come l’usanza tutta italiana di toccare la “tettina di Giulietta” a Verona o la zanna del cinghiale a Firenze. Del dubbio, io ho sfiorato tutte e tre le statue.

Tappa obbligata al Parlamento, con estremo rammarico per non averlo visitato all’interno, ma purtroppo è uno di quei monumenti che richiedono la prenotazione mesi e mesi prima del viaggio: quasi impossibile programmare un viaggio con 5 mesi di anticipo!

Danubio

Quella stessa sera, tappa in  uno dei locali più famosi di Budapest: il Szimpla-Kert. E’ un classico ruine-bar, un bar posizionato in un palazzo abbandonato, che nessuno penserebbe di poter abitare e invece lì hanno avuto l’originalissima idea di trasformarlo in un locale di tendenza, con musica dal vivo, Narghilè e fiumi di birra a basso costo.

Terzo giorno, visita al Castello di Sissi, situato a Godollo, una cittadina non molto lontana da Budapest. Da vedere, ma non indispensabile per conoscere davvero la città. Meglio soffermarsi con una breve sosta nella Basilica di Santo Stefano e fare un salto alla Sinagoga, con ingresso a pagamento (intorno ai 12€) e cappellino di carta per gli uomini.

Pomeriggio, tappa obbligata alle terme più famose della città: le Széchenyi. Sembra di entrare in un altro pianeta, per quanta disinvoltura hanno i budapestini nel passare un pomeriggio alle terme, ormai una loro consuetudine.  Le terme presentano una parte coperta, nella quale si può scegliere la vasca con la gradazione desiderata, le saune e il bagno turco; all’esterno la parte che attira i turisti: tre piscine con acqua a 38°. Con una temperatura esterna di 8/10° è una vera e propria delizia tuffarsi in quell’acqua meravigliosamente calda.

Cenetta con Goulash, tipico “spezzatino” ungherese, arricchito con paprika e altre spezie, e poi giro al New York cafè, un bar spettacolare, prolungamento dell’albergo a 5 stelle lusso della catena Boscolo: 10 euro per un aperitivo è il giusto prezzo da pagare per sedere in un posto esclusivo come quello.

Il mio viaggio è durato poco, ma tanto per farmi portare nel cuore un pezzo di questa città, che basta vivere per pochi giorni per percepirne la sofferenza passata, in quanto le ferite del comunismo sono ancora aperte e fanno male, maggiormente agli abitanti. A ricordarlo, 60 paia di scarpe di bronzo poste lungo il Danubio.

Mi viene in mente una frase di Edgar Allan Poe, adatta alla situazione:

“Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”, proprio come me!
Alla prossima ragazzi!!!!

[Consigli del viaggiatore: –  a Budapest i prezzi dei taxi sono bassissimi, infatti conviene prenderli a gruppi di 3/4 persone e pagare un massimo di 2/3 euro a testa, ma attenzione alle fregature, poiché se chiamati dal concierge del vostro albergo vi fanno       risparmiare, non trattandovi da turisti; inoltre, prendete solo i taxi dal colore giallo, poiché sono quelli autorizzati;

– attenzione al cambio: come sapete a Budapest non c’è l’euro, ma il Fiorino               Ungherese (HUF, sigla che troverete scritta ovunque). Per facilitarvi il soggiorno e i pagamenti tenete sempre in mente che 1€= 300 HUF;

– infine, non cambiate i soldi in aeroporto, poichè il cambio è molto sfavorevole.              Conviene cambiarli o nell’albergo presso il quale soggiornate oppure nei vari          negozietti che troverete seminati per la città, ma evitate categoricamente  quelli con la scritta arancione].

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