6 Aprile 2015 - 14:18

Campi Flegrei da scoprire: dal Lago d’Averno a Capo Miseno

Campi Flegrei

Lasciatevi conquistare dal miraggio della Fata Morgana e dal fascino della “Casa di Pinocchio” nell’area vulcanica dei Campi Flegrei

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Oggi A ZONzo vi propone un viaggio in una delle aree naturalistiche più belle della città di Napoli: i Campi Flegrei.

L’aggettivo “Flegrei” deriva etimologicamente dal greco “flègo“, con il significato italiano di “brucio”, “ardo”. Nella zona, infatti, ci sono numerosi crateri, piccoli edifici vulcanici e zone soggette a fumarole, bradisismo e altri fenomeni. A rendere molto affascinante la zona dei Campi Flegrei, ci sono dei laghi di origine vulcanica e dei laghi di sbarramento.

In compagnia del nostro amico Rosario, di origini puteolane, abbiamo visto il Lago d’Averno, il Lago Fusaro e il Lago Miseno, con piacevoli deviazioni per immergerci in un paesaggio unico al mondo.

Campi FlegreiLa nostra prima tappa della giornata ai Campi Flegrei è stata il Lago d’Averno, sequestrato nel 2010 perché era un bene utilizzato dalla Camorra. Le esalazioni solforose del lago, secondo un’antica leggenda, uccidevano gli uccelli che lo sorvolavano. Il nome Averno, infatti, deriva dal termine greco “άορνος“, che corrisponde all’italiano “senza uccelli”.

Invece, secondo la religione, il lago rappresentava l’accesso all’oltretomba. Seguendo questa credenza, il poeta Virgilio nel VI libro dell’Eneide, collocò l’ingresso agli inferi nei pressi del lago.

Campi FlegreiMentre ci siamo avvicinati al lago, siamo stati catturati dal fenomeno ottico della Fata Morgana simile al miraggio, visibile, se siete fortunati, sulla superficie del lago. Purtroppo non siamo riusciti a fotografarlo!

Nei pressi del lago ci sono i resti del Tempio d’Apollo, l’Antro della Sibilla Cumana, una grotta nel tufo di 200 metri, e la Grotta di Cocceio, uno stretto cunicolo scavato per scopi militari e di collegamento con Cuma.

Lasciamo il Lago d’Averno per il Lago Fusaro, formatosi con la chiusura del tratto di mare fra due frazioni (Torregaveta e Cuma). Anticamente, come ci racconta Rosario, il lago era identificato con la palude infernale formata dal fiume Acheronte.

Campi Flegrei Il nostro cicerone puteolano ci ha portato sulle rive del lago Fusaro per farci scoprire quella che è nota da tutti come “La casa di Pinocchio”. Progettata da Luigi Vanvitelli, da cui prende il nome ufficiale, la Casina Vanvitelliana è una costruzione collegata alla terraferma da un ponte di legno, adibita a casino reale di caccia sul lago.

Campi FlegreiPer la sua struttura architettonica settecentesca, la casa compare in alcuni film: Ferdinando e Carolina, di Lina Wertmüller, e in Luca il contrabbandiere di Lucio Fulci. Nel luogo è, inoltre, diffusa la convinzione che sia stata la casa della fata dai capelli turchini di Le avventure di Pinocchio, sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini. Da questa convinzione napoletana, come ci spiega il nostro amico, è nata l’usanza di chiamare questa costruzione “La casa di Pinocchio”. 

Campi FlegreiDopo esserci fermati a scattare qualche foto alla casina, siamo risaliti in macchina in direzione del comune di Monte di Procida, che è la parte più estrema della penisola flegrea a poca distanza dall’isola di Procida.

Solo uno stretto tratto di mare, percorribile anche a nuoto, ci separa dall’isola!

Campi FlegreiDall’alto abbiamo goduto di un panorama stupendo e ci siamo veramente resi conto della breve distanza che separa la terraferma dall’isola.

Poi ci siamo spostati, per un aperitivo in riva al mare, al Porto di Acquamorta. Il porto è una struttura artificiale con funzioni pescherecce e di diporto.

Al largo del porto, si trova il piccolo Isolotto di San Martino, unito alla terraferma da un ponte e da un tunnel.

Campi Flegrei Dagli anni ’60 l’isola, di soli 16.000 metri quadrati, è diventata un’attrazione turistica, a cui si accede solo a pagamento. Sull’isola c’è un particolare materiale naturale di origine vulcanica, la pozzolana, utilizzata soprattutto nell’industria edile. Oggi, ai turisti che visitano l’isolotto, è offerta la possibilità di ammirare un fondale marino spettacolare. Se durante la vostra giornata ai Campi Flegrei, avete del tempo libero, vi consigliamo di visitare l’isolotto.

Campi flegreiL’ultima tappa prima di rientrare a casa ci ha portato ad osservare dall’alto Capo Miseno, nelle vicinanze dell’omonimo porto.

Le barriere anti-erosione regalano alla spiaggia un aspetto affascinante per chi la guarda dall’alto.

Abbiamo avuto, dal nostro punto di vista panoramico, la possibilità di guardare il lago Miseno, tra Monte di Procida e Capo Miseno.

Campi FlegreiCon un’estensione superiore ai 40 ettari, questo lago dei Campi Flegrei raggiunge una profondità massima di 4 metri.

Il lago prende il suo nome da Miseno, trombettiere dell’esercito troiano al seguito di Enea, che appare nell’Eneide di Virgilio.

Miseno, come ci racconta Virgilio nella sua opera, annega nelle acque marine antistanti il lago tra onde impetuose.

Campi Flegrei A ritrovare il corpo sarà Enea, che lo seppellisce sotto un cumulo di terra. Da quel giorno il promontorio prenderà il nome, con cui ancora oggi è conosciuto.

La nostra giornata ai Campi Flegrei ci ha regalato emozioni uniche grazie ad un paesaggio vulcanico tra terra e mare.

A ZONzo vi dà appuntamento a venerdì prossimo con un nuovo viaggio, alla scoperta del mondo tra natura e arte, cultura e storia.

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