13 Maggio 2015 - 16:08

“Capelli da gay” vietati per i ragazzi iraniani

capelli da Hipster

A Teheran avere i capelli da hipster è un crimine, così come farsi un tatuaggio o una lampada. Una rivoluzione a colpi di spazzola per la gioia di Malgioglio

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Chi porta i capelli all’ultima moda è considerato in Iran un “adoratore del diavolo“. Ebbene sì, a Teheran farsi una lampada o un tatuaggio è illegale, acconciarsi i capelli come un “occidentale” è una cosa punibile con la morte.
L’Iran ha molte cose di cui preoccuparsi, ed ha introdotto nuove regole sullo stile per gli uomini.

ragazzo iranianoLe nuove leggi sono state dettate questa settimana da Mostafa Govahi, capo del Sindacato Iraniano dei parrucchieri: “Qualsiasi negozio che tagli i capelli in stile ‘adoratori del Diavolo’ sarà punito e avrà la licenza revocata”. Banditi i tagli anni Novanta, i bob a scodella, oppure I quelli con ciuffo lungo davanti e rasati dietro, perseguite le creste, i tatuaggi, le lampade e a rischio d’arresto le sopracciglia ad ala di gabbiano. Insomma, un qualsiasi ragazzo che passeggia oggi per strada, è figlio del diavolo.

Sembra uno scherzo. Ma le autorità in vista dell’estate, hanno infatti deciso di intensificare le repressioni della condotta dei suoi cittadini; hanno minacciato la chiusura dei negozi e la revoca della licenza dei barbieri che non rispetteranno l’ordinanza.

No, ai “tagli di capelli da omosessuale”. Malgioglio e il suo famosissimo ciuffo bianco, si saranno offesi?

Il motivo di queste restrizioni sembra essere la violazione del sistema islamico. I ragazzi di Teheran non ci stanno, loro che si son visti copiare la barba lunga dagli hipsters di tutto il mondo, non possono acconciarsi i capelli come i loro fedeli e ignari “seguaci”. Nonostante le regole i giovani uomini iraniani continuano a vestirsi come gli pare.

ragazzo iraniano..Il fotografo francese Eric Lafforgue li ha fotografati. Nelle foto di Lafforgue viene ritratto un Iran occidentalizzato che non si piega alla volontà delle leggi. Anche questa è una piccola lotta d’espressione, è un ribellarsi, una rivoluzione che si fa a colpi di spazzola. Ognuno si oppone come meglio crede, e se un taglio di capelli può sembrare un esempio stupido, pensate alle lotte armate online, alla comunicazione tempestiva con gli hashtag su Facebook e Twitter. Pensate che nel 2011 sono state imposte conseguenze penali ai tipografi che avrebbero stampato “Valentine’s day card”, ovvero i biglietti per festeggiare la festa degli innamorati.

La rivoluzione non è sempre dettata da un sigaro cubano e un “hasta la vista”, la rivoluzione si fa con l’amore per le proprie idee, che possono sembrare stupide, ma, io una lotta per la barba lunga e un tattoo sexy la sosterrei.

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