27 Marzo 2015 - 13:44

Carl Barks: l’uomo dei paperi

carl barks

Il 27 marzo 1901 nasceva Carl Barks, l’uomo che ha reso celebre Paperino innovandone le caratteristiche e circondandolo di nuovi personaggi

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Chi nella sua vita non ha mai letto un fumetto di Paperino? Chi non ha vagato per le strade di Paperopoli e ha riso delle disavventure del suo eroe? Un  papero bianco con becco e zampe arancioni che indossa una blusa e un berretto da marinaio e non porta i pantaloni.

Il 27 marzo 1901 nasceva in una cittadina statunitense uno dei più grandi maestri della storia del fumetto, Carl Barks noto come “The Duck Man” (l’uomo dei paperi).  Nel 1935 entra nello staff di Walt Disney, che aveva creato da un anno il personaggio di Donald Duck, conosciuto da noi come Paperino, e solo dopo sei mesi dalla sua assunzione, facendo mostra di tutto il suo talento, eccolo a scrivere le prime gag su Paperino.

Nel 1937 partecipa alla realizzazione di un cortometraggio Modern Invention; la seqBarks_sequenzauenza da lui curata, che lo ha reso poi famoso, è la più divertente del cartone animato: Paperino viene legato a testa in giù a una sedia da barbiere-robot che, scambiando per la testa il suo fondoschiena,  lucida la sua faccia e pettina il suo sedere.

Carl Barks diede a Paperino un nuovo aspetto e una personalità molto caratterizzata, buffonesca e irascibile insieme. Quando nacque, Paperino era una sorta di “Monello dispet­toso e nevra­ste­nico i cui tiri man­cini gio­cati ai danni del pros­simo gli si ritor­ce­vano rego­lar­mente contro”. Barks diede al papero, impegnato in molti lavori, spesso improbabili,  uno spirito avventuroso e spericolato che lo porta a viaggiare e a esplorare il mondo affrontando mille avventure. L’autore stesso sostiene che “Non c’è una persona che non possa identificarsi con lui. È come tutti e fa gli errori che fanno tutti”. Ecco spiegato lo smisurato successo di questo personaggio con il quale sono cresciute tantissime generazioni di ragazzi. Paperino ruota sempre intorno a un’esistenza che pro­voca delu­sioni e scon­fitte iden­ti­fi­ca­bili con la sorte del soggetto con­tem­po­ra­neo. Un fumetto semplice, ma autentico, facile da incon­trare nella realtà di oggi e capace di fare imme­de­si­mare il let­tore in quelle storie assurde.

Il 6 novembre 1942 Carl Barks lascia lo Studio Disney per approdare nel mondo dei fumetti sugli albi del mensile Walt Disney’s Comics and Stories, dove realizza brevi sequenze, generalmente domestiche, e quasi esclusivamente imperniate intorno alle gag. La prima storia a fumetti, con la collaborazione di Jack Hannah, è del 1942: Paperino e l’oro del pirata.

Nel 1947 un altro colpo di genio: inventa Zio Paperone, il ricchissimo zio di Paperino, uno dei personaggi Disney più amati e di maggior successo al mondo. “Uncle Scrooge, uno degli eventi più fortunati della mia vita, è nato – dirà Carl Barks – scrivendo una storia di Natale per Paperino. M’ispirai a un racconto di Charles Dickens, in cui si parla di un personaggio con uno zio, molto ricco, che si chiama Scrooge”.

In seguito alle critiche positive e al successo, che le innovazioni dall’originale e i nuovi personaggi generavano nel pubblico, con il tempo la famiglia dei paperi si allarga sempre di più (Ciccio, Nonna Papera, Qui, Quo, Qua, Paperina, Gastone) e la produzione dei fumetti “Donald Duck” si amplia.

Nel 1973 Carl Barks decide di lasciare l’attività di disegnatore e sceneggiatore professionista e di dedicarsi alla pittura: i suoi quadri non potevano che essere popolati da paperi; muore il 25 agosto 2000 per leucemia.

Lascio la conclusione alle speranzose ed esplicative parole dello stesso Carl Barks: “Spero che i miei personaggi possano sopravvivere nella letteratura del futuro. Io ho inventato queste storie per vivere, ma ho lavorato tanto per realizzare situazioni ricche di elementi umani, con un approccio classico. Mi piacerebbe che diventassero come <<L’isola del tesoro>> o che avessero un futuro come quello che si è meritato Shakespeare”.

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