1 Gennaio 2017 - 21:02

Cars 2, Il valore della ruggine

cars 2

5 anni dopo l’uscita di Cars – Motori Ruggentila Pixar, nel 2011, con Cars 2 dava vita alla sua seconda saga, dando un sequiel ad un film che non fosse Toy Story. Il primo capitolo di Cars non era stato all’altezza degli altri film Pixar, ma con Cars 2 le avventure delle automobili sembrano trovare la giusta via

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Partiamo da una premessa triste ma importante: Cars 2 è l’unico film Pixar a non avere una candidatura agli Oscar. Questo a seguito di un precedente capitolo, che visti i contenuti blandi e poco originali, sarebbe potuto essere lasciato completamente a se stesso. Eppure la Pixar si è fatta ingolosire dal mercato e dalle vendite, puntando sul fattore quantità anziché qualità, scegliendo così di continuare la saga Cars con un secondo capitolo.

Rispetto alla prima pellicola, Cars 2 è di tutt’altro livello. Stavolta il protagonista è il simpatico Carl Attrezzi, che passa dall’essere personaggio di spalla a protagonista per caso. Tutte le domande sul senso di questo personaggio nel primo capitolo trovano qui risposte: è un carro attrezzi di vecchia fabbrica, cosa ci sta a fare in un mondo di corse automobilistiche?
In Cars 2 le corse non sono più il motore del film, e sono inseriti ed approfonditi temi importanti, come il valore del vecchio, dalle ammaccature alle cicatrici, ai ricordi.

La trama: più mistero, più azione, più qualità

Un nuovo personaggio noto come Sir Axlerod istituisce un nuovo carburante alternativo: l’Allinol. In onore di questa nuova scoperta, viene inaugurato un Grand Prix con tantissimi concorrenti da tutte le parti del mondo, tra cui anche, ovviamente, Saetta McQueen, protagonista del primo capitolo di Cars. Ad accompagnare il #95 ci sarà lo stravagante Cricchetto, che metterà fin da subito non poco in imbarazzo Saetta a causa del suo fare completamente in contrasto con la ricchezza, il lusso e gli eventi di rilievo. Involontariamente Cricchetto si ritroverà a seguire un caso di spionaggio con degli agenti segreti: McMissile ed Holley, ritrovandosi ad indagare su una misteriosa struttura petrolifera.

I possessori della struttura si scopriranno essere in realtà dei ferri vecchi (esattamente come Cricchetto, che però accetta il suo posto nel mondo) che cercano di spodestare le tecnologie moderne per tornare a dominare il mondo. La trama stavolta non si baserà dunque su una gara, né su un personaggio singolo, ma su un mistero che si scioglierà solo alla fine, con scene ricche d’azione e con un comparto tecnico decisamente di alto livello, sia nelle caratteristiche delle automobili, sia nel panorama tra le varie città del mondo.

“Hanno smesso di produrci, ma non hanno smesso di ridere di noi”

Carretta, mucchio di ruggine, bidone, ammasso di ferraglia, ferro vecchio, macinino, rottame, catorcio.
La nota negativa è che valorizzare il “vecchio” evitando di farsi spodestare dal “nuovo” rafforzando la propria identità è un tema già visto e stravisto in Toy Story.
Quella positiva, però, è che stavolta il punto di vista è del cattivo e sarà proprio Carl a combattere la cospirazione, quando in realtà lui potrebbe tranquillamente essere uno di loro. Ma Carl grazie alla Radiator Springs e grazie ad i suoi amici è felice di ricoprire il ruolo per cui è portato: aiutare altri ferri vecchi come lui.
Sicuramente un tema più interessante di quello del primo capitolo e che rende questo film d’animazione migliore del precedente e, per certi versi, giustificata e salvabile.

Il personaggio: Francesco

Francesco Bernoulli, un’auto da corsa eccentrica e fiera delle proprie origini italiane, è doppiata nella nostra versione da Alessandro Siani, rendendo il personaggio probabilmente il più divertente dell’intera pellicola, grazie solo ai suoi accenti ed ai suoi termini dialettali.

Il valore della ruggine

Interessante la teoria su Carl, ripresa dalla bella Holley nel finale del film: tenersi le ammaccature, legandosi al ricordo di esse. Per le auto può essere un’ammaccatura, per noi potrebbe essere una cicatrice. Un tema sul quale probabilmente la Pixar avrebbe dovuto spendere un po’ di più in questo capitolo, ma anche se affrontato in modo sottile ci fa ragionare a come a volte sia bello e doloroso allo stesso tempo un ricordo. Valorizzandolo, non ignorandolo, facendolo proprio della persona (o dell’auto) che l’abbia vissuto.

L’annuncio di Cars 3

La Pixar ha annunciato che a Giugno 2017 nei cinema uscirà il terzo capitolo con protagonista le automobiline.
Scelta senza senso od ultima speranza per salvare la saga? Speriamo col cuore nella seconda.
Le uniche informazioni che Lasseter & Co. hanno rilasciato riguardano solo un incidente mortale per Saetta McQueen.
La Saga Cars probabilmente non è la prima associazione che si fa pensando al nome Pixar, ma a differenze di altre case di distribuzione animata, la Pixar non permette ad una falla di affondare completamene, restando sempre affidabile, originale e interattiva. 

Certo, il mondo visto dalle auto è più che interessante ed è probabilmente restando fossilizzati sui personaggi tanto amati dal merchandising che la Pixar ha commesso il suo più grande errore: forse, narrando lo stesso mondo ma con nuovi personaggi, annullando la continuità della trama, Cars sarebbe già salvo.
Ma aspettiamo il terzo e probabilmente ultimo capitolo di questa saga difficile da interpretare.

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