30 Novembre 2016 - 18:27

Cars, Motori Ruggenti: quando gli ideali vanno a ruota

La settima meraviglia della Pixar è ‘Cars – Motori Ruggenti’, film diretto da John Lasseter (scelta un po’ forzata). Dedicato alla memoria di Joe Ranft, co-regista della Pixar, deceduto in un incidente automobilistico

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E’ proprio il mondo automobilistico quello che la Pixar Animation Studios dedica ad uno dei suoi lavoratori più devoti. Cars è un titolo semplice, forse anche un po’ banale, ma è sufficiente per capire quale mondo questa volta la Pixar vorrà raccontarci. Un mondo, anche stavolta, molto diverso da quello che conosciamo, ma solo dal punto di vista della prospettiva.

Il mondo delle automobili è arzigogolato ed accessoriato secondo tutti i gadget del mondo dei veicoli. Non mancano dunque, scene d’azione e/o comiche a riguardo, tra tragitti, corse e ruggito dei motori.

Ma stavolta, forse, la Pixar toppa un po’. Cars è sicuramente un film d’animazione divertente e coinvolgente, ma lo spessore dei messaggi che vuole trasmettere non è all’altezza dei suoi precedessori. Temi come l’amicizia, l’amore, il viaggio, il rispetto, sono all’ordine del giorno anche qui.

Esatto, anche qui. Questo, alla lunga, potrebbe annoiare. Cars è troppo disneyano anche per la Pixar, troppo scontato, troppo prevedibile. In positivo abbiamo un protagonista, Saetta McQueen, che viaggia.

Un viaggio mentale piuttosto che fisico. Tramite lo smarrimento nella Route 66 conoscerà Cricchetto, Sally e tanti altri personaggi della Radiator Springs, una cittadina ormai abbandonata una volta costruita l’autostrada. Qui Saetta, nonostante un forte scetticismo iniziale, inizierà a costruire i suoi primi veri rapporti. Vincere la Piston Cup, la competizione per eccellenza per le auto da corsa, diverrà secondario.

Cars

Anche un ferro vecchio ha qualcosa da insegnare, nella vita e sulla strada

Alla base ci sono i rapporti, la fiducia ed il rispetto. Ma probabilmente per questa morale anche la Pixar è eccessivamente cresciuta. La pellicola dunque, si discosta concentrandosi sull’azione ed il patos emotivo piuttosto che sui giochi metaforici e psicologici.

Cars resta comunque un film consigliato a tutti. Non avrà lo stesso spessore della saga di Toy Story o la stessa eleganza di Bug’s Life, ma di sicuro non vi farà perdere la fiducia nella filmografia Pixar.

Anche grazie ad un sequel, Cars 2, uscito qualche anno fa nelle sale. E nel 2017 è prevista l’uscita di Cars 3 per concludere la saga, in modo da renderla di un livello sicuramente più alto.

Il Dottor Hudson, il personaggio

Nota sicuramente positiva, se pensassimo al personaggio meglio costruito all’interno di Cars. Il Dottor Hudson è dottore e giudice della piccola Radiator Springs: cinico, preciso, forse anche troppo freddo. E’ ispirato ad una Hudson Hornet (1951) e diverrà il mentore, nonché caposquadra di Saetta. Infatti quest’ultimo scoprirà il passato del Doc: 3 Piston Cup vinte ed il record di vittorie in assoluto. Ma a causa di un infortunio, la sua gloria fu offuscata dalla messa da parte, venendo etichettato come “ferro vecchio” (storia ispirata ad Herb Thomas, pilota realmente esistito su una Hudson Hornet!). Tramite un rapporto di amore-odio con Saetta, il Doc tornerà in azione, non portando Saetta alla vittoria, ma alla scoperta del riscatto e della fiducia in se stessi e negli altri.

 

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