1 Dicembre 2015 - 10:30

Caso Belpietro: oltre 126mila firme per la radiazione

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In merito al titolo  “Bastardi islamici” del 14 novembre, è stata richiesta all’ordine dei giornalisti la radiazione per Maurizio Belpietro, Direttore del giornale Libero, vediamo com’è andata

[ads1] L’EPISODIO- 13 novembre, era passata poco più di un’ora dalla notizia degli attentati di Parigi, c’era già stata la rivendicazione dell’Isis ma ancora non si conosceva il numero esatto delle vittime cadute per mano dei terroristi e la polizia francese non aveva ancora fatto irruzione nel teatro Bataclan, pieno di ostaggi. Il numero dei morti continuava a salire e la cronaca riportava la furia omicida degli attentatori che sparavano a sangue freddo su ragazzi inermi colpevoli di ballare e cantare sotto il palco dove si esibivano i loro beniamini. L’intera popolazione era scioccata, in Italia cominciavano9 a circolare le prime anteprime delle testate giornalistiche più importanti, una però non poteva passare inosservata: “Bastardi Islamici” così titolava il giornale Libero di  Maurizio Belpietro.

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Ecco il titolo tanto discusso del 14 novembre 2015

L’INDIGNAZIONE- Il titolo forte, probabilmente troppo, anzi senza dubbi. La popolazione italiana il mattino dopo era scioccata, sconcertata, indignata, sorpresa. Sui social i commenti erano diversi, c’era chi non appoggiava la scelta editoriale e non di Belpietro (la maggioranza)  e chi invece sì (pochi). Il buon senso e la ragione hanno avuto la meglio quando Change.org ha lanciato una petizione per ottenere la radiazione del Direttore di Libero.

LA PETIZIONE- Da quello spiacevole giorno sono state raccolte le firme di oltre 126mila cittadini e consegnate al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti (ODG), Enzo Iacopino. Il Presidente tuttora  ha confermato che un procedimento disciplinare è stato intrapreso dall’Ordine regionale della Lombardia, secondo quanto previsto dalle leggi italiane.

Nella richiesta di radiazione i punti espressi sono diversi ma concordi: “Tutte queste persone ritengono che individui come Belpietro infanghino la figura del giornalista, ostacolino una informazione corretta e danneggino persino la sicurezza nazionale.  Le chiediamo una posizione della massima severità con Belpietro e con tutti quegli individui che si ritrovano iscritti al nostro Ordine ma ne disdegnano coscientemente deontologia e regole. Ci aspettiamo invece che l’Ordine sia inflessibile con i suoi iscritti che commettono reati a mezzo stampa, come è stato il caso della prima pagina di Libero intitolata ‘Bastardi islamici’. Non vorremmo davvero che un episodio di questa gravità si risolva con un buffetto o con una generica lettera di richiamo.”

Belpietro ci risparmi l’esegesi dei titoloni del suo giornale, è già tanto complicato e pericoloso interpretare il Corano e in certi casi la Bibbia e di questi tempi è meglio non giocare a fare l’enigmista.

Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

 

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