13 Gennaio 2016 - 17:55

Cassandra Raffaele – “Valentina” e la distruzione di un amore

cassandra

“Ci sono due donne. Un abbandono. Una scoperta. Una vita da resettare”, così Cassandra Raffaele racconta lo scenario semantico in cui si svolge la straziante storia legata a “Valentina”

[ads1]Uscito il 7 gennaio “Valentina”, il secondo singolo estratto da “Chagall” di Cassandra Raffaele. La traccia è accompagnata da un videoclip girato dal vivo durante il concerto di Cassandra Raffaele al Monk Club di Roma dello scorso 27 novembre, e realizzato da Bright Crew. 

L’abbandono come l’amore, la morte, non è fazioso, non ha sesso.

“Valentina” è la donna che dà il titolo al brano e nello stesso tempo la causa principale della rottura sentimentale che esso mette in scena. Gli arpeggi delle chitarre si intrecciano con i cori trattati come synt, tra atmosfere trip hop e rock.

L’utilizzo di una vecchia Meazzi della fine degli anni ’60 dona al pezzo un sound inconfondibile ed originale, in equilibrio perfetto con la voce graffiante e sofferta di Cassandra, sospesa tra sonorità vintage e sperimentazioni moderne.

Tutte le combinazioni strumentali si prestano senza sforzo all’intensità semantica del pezzo, che parla di un amore finito, ma che ancora ferisce e stritola il cuore. Il dolore dell’abbandono si carica, nella sofferenza della solitudine, del rimpianto di non aver avuto il coraggio di arrendersi alla separazione quando “sarebbe stato più facile” sopportarne le conseguenze.

Ah… Valentina
mi lasci sopra il letto con i miei guai
mi hai rubato il buono, il peggio e l’indicibile

Vent’anni per quel bacio l’ho scoperto
con gli occhi della gente come il ghiaccio sulla pelle
ma 

Dopo ogni fine ci sentiamo derubati del tempo speso a mostrarci nella nostra purezza più intima, tra pregi e difetti, tra gioie e litigi. Soprattutto quando al desiderio di donarsi si contrappone la difficoltà emotiva legata ai pregiudizi della società verso l’omosessualità. Ma l’amore bastava a rendere valicabile ogni ostacolo.

e adesso tutti sanno quanto io ti amai
un fiore non può crescer con la sete
e nemmeno il mio dolore adesso può mentire

c’eri tu a sciogliermi… pure l’anima 

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