27 Settembre 2016 - 11:23

Chef, rivoluzione culturale e professione di élite

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Gli Chef si prendono la loro rivincita e diventano una categoria lavorativa di “elite”

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Secondo un sondaggio della Coldiretti, il 24% dei giovani preferirebbe lavorare nel mondo del food facendo lo Chef piuttosto che in una banca o in una multinazionale.

Una vera e propria rivoluzione culturale, a conferma del fatto che la crisi ha radicalmente cambiato le aspirazioni professionali dei giovani. In un momento così difficile per la nostra economia, i giovani scelgono sempre più di investire in questo settore che crea ancora occupazione e soprattutto soddisfazione professionale. Per tornare a guardare al futuro con ottimismo, e per affrontare la crisi nel migliore dei modi, si torna dunque alle nostre origini, puntando sugli aspetti che più ci hanno fatto grandi nel mondo. Dall’arte alla cultura, dal turismo alla cura del territorio, ma soprattutto la cucina la più conosciuta al mondo.

Pensavamo di ricordare il ventunesimo secolo come quello della rivoluzione sessuale ed invece lo ricorderemo come quello della rivoluzione culturale degli chef. Gli chef voltano pagina e da professionisti spesso sottovalutati divengo la figura professionale più ambita, ricercata e soprattutto discussa. Il cuoco oggi è visto in società come l’alchimista dei sapori che esce dalle proprie stanze per entrare nella ribalta mediatica in TV e non solo.

Niente calciatori da paghe milionarie, astronauti plurilaureati, attori da oscar e soubrette tutte trucco e parrucco. La figura del belloccio del pallone, l’intellettuale e della pupa è bello ma non balla più, diviene un ricordo ormai lontano che non crea più business. Il piccolo schermo ci ha dato dimostrazione di come tutto ciò è divenuto obsoleto mostrandoci quanto possa essere attuale e meraviglioso mondo professionale ai fornelli.

Li vediamo in competizioni, in preparazioni di piatti eccelsi e condurre programmi  bucando gli schermi ed eclissando nella maggior parte dei casi la donzella che li affianca. Ci hanno dimostrato come usando solo pentole e padelle che l’unico fuoco della passione brucia sotto uno stracotto ed il solo letto che amano frequentare è quello di erbe aromatiche dove adageranno un filetto di ricciola.

Anche nei ristoranti si è vissuto ad un cambiamento radicale, non esiste più la divisione tra sala e cucina; ormai sono i commensali stessi a voler dialogare con gli Chef per apprendere a pieno ogni minimo dettaglio minuzia e segreto culinario. Indicative sono sicuramente le nuove tendenze a intraprendere viaggi enogastronomici, la frequentazione di corsi di cake design e la nascita di riti che non fanno propriamente parte della nostra tradizione, come il brunch domenicale.   chef-rubio-in-rizzoli-511x353

Non meno importante è la figura dello chef nella vita amorosa di una donna. Il sogno della stragrande maggioranza delle italiane è ormai quello di avere uno Chef in casa. Anche qui la tendenza è cambiata, le donne non cercano più l’omologazione ma la creatività e l’estro dell’uomo in cucina. Ovviamente anche tra gli addetti ai lavori è scoppiata la passione per i “toy” per cui sarà normalità trovare la donna matura con il “toy chef”.

In altre parole possiamo affermare che la categoria ha subito un cambiamento radicale, staccandosi totalmente da quella che era la sua figura fino a qualche tempo fa. Un cambiamento che ha portato ad elevare e dare la giusta importanza a questa categoria in ambito sociale e professionale. Proprio per questa motivazione si parla sempre più di rivoluzione culturale e professione di élite. Molti sognano la vita e la fama da chef ma pochi possono realmente permetterselo; dietro questa bella divisa c’è tanto studio, dedizione, passione e sopratutto sacrificio.

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