3 Maggio 2016 - 18:13

Ennesimo caso di corruzione, arrestato il sindaco di Lodi con l’accusa di turbativa d’asta

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Ennesimo caso di corruzione: arrestato il sindaco di Lodi con l’accusa di turbativa d’asta

[ads1]Ennesimo caso di corruzione ed ennesimo arresto nelle fila del PD. Stavolta di tratta del sindaco di Lodi, Simone Uggetti che è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza con l’accusa, pesantissima, di turbativa d’asta. Secondo gli inquirenti avrebbe favorito, attraverso un bando “su misura”, la società Sporting Lodi per la gestione delle piscine comunali scoperte della città. Insieme ad un altro arrestato, l’avvocato Cristiano Marini, consulente della Sporting, avrebbe “alterato il libero svolgimento della gara” attraverso il confezionamento del bando con l’espresso riconoscimento di punteggi che potessero in concreto favorire la Sporting Lodi SSD e garantirle il buon esito dell’appalto”.

Uggetti, 39 anni, nativo di Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), è stato il naturale erede di Guerini e aveva fatto tutta la carriera interna al partito, prima come segretario giovanile, poi all’interno di Pds, Ds e, infine, Pd, quindi era stato consigliere comunale e poi assessore con Guerini. Il gip di Lodi, Isabella Ciriaco, descrive Uggetti come “un soggetto autoritario che riesce a imporsi ed è in grado di subordinare e intimidire i testimoni il cui ruolo pubblico gli ha consentito di intessere rapporti privilegiati con vertici politici e anche delle forze dell’ordine”.

Uggetti e Marini, sempre stando a quanto emerso dalle indagini, “avrebbero tentato di occultare prove indispensabili per la ricostruzione dei fatti, come attraverso la formattazione di alcuni computer sia di loro proprietà sia del Comune”. Secondo le Pm Laura Siano e Sara Mantovani la Sporting sarebbe una società di facciata che aveva dietro di sé la Wasken Boys, società che i due indagati avrebbero preferito non comparisse nella vicenda in quanto “più nota” al pubblico e quindi passabile di maggiori sospetti e controlli.

L’indagine era partita dalla denuncia di una dipendente del Comune che si era rivolta alla Guardia di Finanza in merito alle indicazioni ricevute dal sindaco riguardo alla realizzazione del bando per l’appalto, apparso alla dipendente, evidentemente, sufficientemente “sospetto” per andarne a denunciare l’andamento. Conseguentemente a questo episodio la redazione viene affidata ad un altro dipendente e la precedente responsabile viene emarginata dalle attività di ufficio. La Finanza iniziò dunque ad intercettare Uggetti e Marini, monitorando ogni loro comunicazione e incontro, facendo emergere anche il tentativo di cancellazione delle tracce telematiche tramite l’utilizzo di un tecnico comunale. Da qui la richiesta di una misura cautelare.

Subito dopo l’ordinanza di custodia cautelare Uggetti è stato sospeso dalla carica. In una nota ufficiale il Comune di Lodi precisa che “Le funzioni di rappresentanza e di coordinamento dell’amministrazione vengono pertanto assunte dal vice sindaco, Simonetta Pozzoli”. Non sono mancati i commenti e gli attacchi da tutte le forze politiche che ne hanno approfittato per uscire dal caso specifico e attaccare la maggioranza di governo e il Premier Matteo Renzi che, come sempre nei casi di corruzione che riguardano l’ala del suo partito, si è detto “colto di sorpresa.

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