15 Marzo 2017 - 12:30

DCA, la felicità non ha peso!

dca

Si celebra oggi la giornata nazionale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). L’importanza della prevenzione

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Oggi si celebra la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), un fenomeno purtroppo sempre più frequente ma anche molto spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dalla famiglia. Tale giornata è stata fondata dal padre di una ragazza morta per problemi di bulimia, Stefano Tavilla, fondatore dell’Associazione “Mi nutro di vita”.

Nutrirsi di vita” dovrebbe essere il motto di tutte quelle persone che soffrono di DCA e nutrirsi di vita si può, anche quando la nutrizione diventa nemica! Le persone che presentano DCA, infatti, vivono con un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del proprio corpo e presentano un’ossessione nei confronti del cibo e della propria immagine corporea.Risultati immagini per disturbi del comportamento alimentare

In Italia, nella fascia d’età compresa tra 12 e 25 anni, l’8-10% delle ragazze presenta un DCA e di queste, l’1-2 % presenta un DCA in forma grave (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa). Nonostante la sempre maggiore presenza di DCA, soprattutto tra gli individui di sesso femminile, solo una piccola percentuale di persone che soffre di un disturbo alimentare chiede aiuto. Senza dubbio soffrire di un disturbo alimentare sconvolge la vita di una persona; per questa persona tutto comincerà a ruotare attorno al cibo e alla paura di ingrassare e quelle che fino a quel momento erano semplici abitudini, come uscire a mangiare una pizza con gli amici o andare ad una festa di compleanno, diventano ostacoli insormontabili che creano ansia, attacchi di panico, irritabilità…e cosa succede se queste persone cedono alla “tentazione”? Si autopuniscono!

Il trattamento

Questi disturbi nascondono un profondo disagio psico-sociale e spesso vogliono comunicare sofferenza, bisogno di amore, richiesta di attenzione. Dal punto di vista nutrizionale, il trattamento di questi disturbi è volto senz’altro a migliorare le condizioni nutritive del paziente ma non si può agire individualmente; c’è bisogno di collaborare, di cooperare, è necessario un valido supporto psicologico e il punto di forza della terapia rientra proprio nel lavoro di gruppo, non solo nutrizionista-psicologo, ma con il coinvolgimento della famiglia.

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Notevole importanza hanno anche programmi scolastici di prevenzione che forniscono informazioni sulla nutrizione, sull’educazione alimentare, sui disturbi dell’alimentazione e sui loro rischi; andrebbero inoltre promossi interventi di prevenzione in ambiti “a rischio” come nel settore moda/spettacolo, in ambito pubblicitario, nelle palestre. Sarebbe auspicabile mettere in atto, dunque, programmi di prevenzione e di promozione della salute pubblica, migliorando le abitudini alimentari e lo stile di vita fin da piccoli; spesso, infatti, i DCA sono la conseguenza di precedenti situazioni di sovrappeso/obesità.

Ecco, quindi, ancora una volta l’importanza della prevenzione ad esempio potenziando il tempo dedicato all’attività motoria a scuola, riscoprendo la convivialità a tavola e il piacere di consumare un pasto in famiglia, diminuendo il consumo di “junk food” (il cosiddetto cibo spazzatura), modificando i modelli estetici e i canoni di bellezza oggi presenti, perché “la felicità non ha peso e se non ti nutri di vita, sarà la malattia a nutrirsi di te!”

Dott.ssa Raffaella Sica – Biologa Nutrizionista

 

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