4 Novembre 2016 - 11:52

Donne e media: obiettivi da intraprendere ed iniziative da assumere

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Un sempre maggiore numero di donne fa carriera nel settore delle comunicazioni, ma poche hanno raggiunto il livello del potere decisionale o influenzano la politica dei mezzi di comunicazione di massa. Tante le iniziative da intraprendere.

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Nel corso degli ultimi dieci anni, i progressi nella tecnologia dell’informazione hanno permesso la creazione di una rete di comunicazione globale che trascende le frontiere nazionali e influenza la politica dei poteri pubblici e gli atteggiamenti e i comportamenti degli individui, soprattutto bambini e i giovani. In tutto il mondo i mezzi di comunicazione di massa potrebbero contribuire molto più attivamente al progresso delle donne.

Un sempre maggiore numero di donne fa carriera nel settore delle comunicazioni, ma poche hanno raggiunto il livello del potere decisionale o fanno parte di consigli di amministrazione o di organi che influenzano la politica dei mezzi di comunicazione di massa. La mancanza di sensibilità ai temi dell’uguaglianza è dimostrata dalla persistenza degli stereotipi sessisti nella produzione delle imprese pubbliche e private del settore, locali, nazionali e internazionali.

La perdurante diffusione di immagini negative e degradanti della donna nei mezzi di comunicazione di massa — elettronici, a stampa, e audiovisivi — deve terminare. I mezzi di comunicazione di massa a stampa ed elettronici nella maggior parte dei Paesi non forniscono una rappresentazione equilibrata della diversità della vita delle donne e del loro contributo alla società, in un mondo in continua trasformazione.

Inoltre, i prodotti dei media violenti, degradanti o pornografici hanno anche conseguenze negative per la partecipazione della donna nella società. I programmi che rinforzano i ruoli tradizionali delle donne possono anche essi avere un ruolo limitante. La tendenza mondiale verso il consumismo ha creato un clima nel quale la pubblicità e i messaggi commerciali spesso presentano le donne essenzialmente come consumatrici, e le bambine e le donne di tutte le età sono le destinatarie di messaggi pubblicitari contestabili.

Le donne dovrebbero rafforzare il loro potere, sviluppando le loro capacità, conoscenze e accesso alla tecnologia dell’informazione. Ciò rinforzerà la loro possibilità di combattere le immagini negative della donna a livello internazionale e di opporsi agli abusi di potere di una industria la cui importanza non cessa di crescere. Bisogna creare meccanismi di autoregolamentazione dei media e rafforzare quelli che già esistono e mettere a punto metodi per eliminare i programmi sessisti.

La maggior parte delle donne, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, non è in grado di avere accesso alla rete in espansione delle autostrade elettroniche della informazione e non può dare vita a reti che forniscano alle donne stesse fonti di informazioni alternative. Pertanto è necessario che le donne siano coinvolte nei processi decisionali sulla messa a punto delle nuove tecnologie per partecipare pienamente alla loro crescita e impatto.

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Nell’affrontare la questione della mobilitazione dei mezzi di comunicazione di massa, i Governi e le altre parti interessate devono promuovere e garantire una politica attiva e visibile allo scopo di integrare i temi legati alle specificità di ciascun sesso nelle politiche e nei programmi. Tutto ciò può e deve essere realizzato solo attraverso obbiettivi strategici da intraprendere con relative iniziative da assumere. Il primo obiettivo è quello di accrescere la partecipazione delle donne e permettere loro di esprimersi e di accedere ai processi decisionali nei media e nelle nuove tecniche di comunicazione. In merito, le iniziative da assumere dovrebbero essere:
• Sostenere l’istruzione, la formazione, e l’occupazione delle donne per favorire il loro accesso in condizioni di uguaglianza ai media in tutti i settori e a tutti i livelli;
• Sostenere la ricerca su tutti gli aspetti relativi alle donne e ai media per definire le aree che richiedono particolare attenzione e iniziative, e riesaminare le politiche in vigore allo scopo di integrarvi la problematica uomo-donna;
• Promuovere la piena partecipazione delle donne, su basi di uguaglianza, ai media, inclusa la gestione, la programmazione, l’istruzione, la formazione e la ricerca;
• Sforzarsi di nominare tante donne quanti uomini in tutti gli organismi di consultazione, amministrazione, programmazione e controllo, in particolare quelli relativi ai mezzi di comunicazione di massa privati, statali o pubblici;
• Incoraggiare questi organismi, nei limiti compatibili con la libertà di espressione, ad aumentare il numero di programmi per le donne o realizzati dalle donne, per fare in modo che le esigenze e le preoccupazioni delle donne siano doverosamente prese in considerazione;
• Incoraggiare le reti di informazione delle donne, incluse le reti elettroniche e altre nuove tecniche di comunicazione, e riconoscere il loro valore in quanto mezzi per la diffusione di informazioni e lo scambio di punti di vista, in particolare a livello internazionale, e sostenere a tal fine i gruppi di donne che si occupano attivamente di tutti i settori dei media e dei sistemi di comunicazione;
• Incoraggiare per mezzo di misure incentivanti, un uso creativo dei programmi nei mezzi di comunicazione di massa nazionali per la diffusione di informazioni su varie forme culturali delle popolazioni indigene e per lo sviluppo di temi sociali ed educativi su tali temi nel quadro delle leggi nazionali;
• Garantire la libertà dei media e la loro conseguente protezione nel quadro delle leggi nazionali e incoraggiarli, nei limiti della libertà, in particolare a livello internazionale, a sostegno del dialogo Sud-Sud e Nord-Sud tra queste diverse organizzazioni, allo scopo, tra l’altro, di promuovere i diritti fondamentali delle donne e l’uguaglianza tra donne e uomini;
• Incoraggiare l’industria dei media e le istituzioni di istruzione e formazione per i media a sviluppare, nelle lingue appropriate, forme di comunicazione tradizionali, indigene e di altri gruppi etnici, così come il racconto, il teatro, la poesia, e la canzone, che sono il riflesso della loro cultura, e utilizzare queste forme di comunicazione per diffondere informazioni sullo sviluppo e sulle questioni sociali.

L’altro obbiettivo da intraprendere è promuovere una immagine equilibrata e non stereotipata delle donne nei media. In merito le iniziative da assumere sono:
• Promuovere la ricerca e l’applicazione di una strategia di informazione, istruzione e comunicazione allo scopo di promuovere una equilibrata immagine delle donne e delle bambine, e i loro molteplici ruoli;
• Incoraggiare i media e le agenzie pubblicitarie a sviluppare programmi specifici per meglio diffondere la conoscenza del Programma di azione;
• Incoraggiare programmi di formazione che tengano conto delle specificità di ciascun sesso per professionisti dei media, in particolare proprietari e direttori, allo scopo di incoraggiare la creazione e la diffusione di immagini non stereotipate equilibrate e variegate di donne nei mezzi di comunicazione di massa;
• Incoraggiare i media ad astenersi dal presentare le donne come esseri inferiori, dallo sfruttarle come oggetti e merce sessuale invece che come esseri umani creativi, agenti fondamentali del processo di sviluppo, al quale contribuiscono e di cui sono beneficiarie;
• Promuovere il concetto che gli stereotipi sessisti presentati nei media sono discriminatori, degradanti e offensivi;
• Adottare o mettere in opera misure efficaci e, in particolare, emanare un’adeguata normativa contro la pornografia e la violenza nei confronti delle donne e dei bambini diffuse dai media.

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