4 Maggio 2016 - 18:08

Europol, resta alto il rischio terrorismo

nuova zelanda

Il capo dell’agenzia Europol, Rob Wainright, ha dichiarato che il pericolo d’insorgenza di nuovi attacchi terroristici rimane elevato. Nel frattempo, i controlli si rivelano efficaci nella prevenzione di eventuali episodi di violenza.

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“Il livello di allerta resta il più alto dall’epoca della strage dell’11 settembre, così come elevata è la probabilità di un nuovo attacco in Europa” è quanto afferma il responsabile dell’agenzia Europol, Wainright, che ha tuttavia escluso la possibilità di una minaccia di terrorismo in Italia. Il discorso è stato pronunciato dal dirigente in occasione del vertice parlamentare per l’attuazione degli accordi di Schengen, la vigilanza sulle attività della polizia europea e il controllo dei flussi migratori.

Le ragioni che spingono a ipotizzare la possibilità di nuovi episodi terroristici risiedono nell’istituzione, in Siria, di un nuovo centro operativo per gli attacchi all’estero ad opera dello Stato Islamico. Quanto ai rischi relativi ai singoli Paesi, Wainright ha escluso l’Italia dal novero degli obiettivi sensibili, affermando che il governo dello stivale sta lavorando in maniera efficace per quanto concerne lo scambio di informazioni sulle rotte clandestine d’immigrazione.

EuropolUn’altra questione rimane, infatti, quella inerente al rapporto sempre più stretto e fruttuoso fra criminalità organizzata e immigrazione. Si tratta di un giro di numerosissimi “attori”, fra i quali figurano riciclatori di denaro e trafficanti dediti all’arricchimento, spesso provenienti dagli stessi stati che soffrono a causa degli esodi dell’immigrazione. Si potrebbe parlare, dunque, di un conflitto di “immigrati contro immigrati”, dove gli uni traggono giovamento economico dalla fuga sofferente dei propri connazionali, situazione sulla quale le mafie mediterranee fanno leva ai fini di un incremento dei traffici umani e dei relativi introiti. Il rischio derivante dalla crescita di queste attività illecite potrebbe consistere in un’eventuale nuova collaborazione fra la dimensione terroristica e il mondo dei contrabbandieri, collaborazione che l’Europol intende stroncare sul nascere, attraverso operazioni di vigilanza e controllo da parte del cosiddetto Frontex, l’agenzia europea per la sicurezza delle frontiere.

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