25 Maggio 2015 - 10:32

Ex, come affrontarli quando si è sobri

ex

Incontrare un ex non è mai facile, guardare Kevin Costner alla TV che esulta per un tonno, è ancora più difficile. Ecco come essere felicemente ex!

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La parola ex spaventa sempre, basta accendere la TV e capire il perché. Prendiamo Kevin Costner, il sogno proibito di ogni mammà, lui, col pettorale donatellesco, negli ultimi anni si diletta in attività poco illegali e virali: taglia il tonno con un grissino. Lui, che è stato stronzo tutta la vita, atletico, ricco, macho, ora se ne sta rintanato in un faro e va a trovare le commarelle per mangiare una bella insalatina Rio mare blu, così, tanto per mantenersi leggeri. Infatti è passato molto tempo dalle passeggiate in una ValleVerde e una pubertà dal Borsalino sexy di Eliot Ness negli intoccabili. Di peggio c’è Antonio Banderas, che come amica si ritrova Rosita, la gallina del Mulino Bianco. Non lo ritroviamo più a ballare il tango, perché ora Antonino balla il Co-Co-CoRito con gli abbracci, e di caldo c’è solo il latte.

Kevin CostnerGli adorati bellocci della TV a mangiar sano eliminano il colesterolo ma aggiungono una sillaba: Ex. Ex-bello. Ex-Tanghero. Ex-Zorro. Ex-pettorale-scolpito. Ex-avventuriero. Ex-per-tutta-la-notte-mio.

Per fortuna molti di noi sono fan di Drangon Ball, lui col passare del tempo migliora, sta bene anche con una parrucca biondo canarino. Per fortuna molti di noi hanno lasciato indietro persone con cui han condiviso anche la prima caduta dalla bicicletta, con le rotelle. Ma come comportarsi con un ex? 

Il saluto più difficile da gestire è quello con il vostro vecchio partner. Questi incontri rientrerebbero sicuramente nel “test finale” per un eventuale corso su come mantenere il sangue freddo.L’Istinto, miscelato ad una larga base di tequila e vodka liscia, direbbe tutto l’opposto del “bon ton”: schiaffi a raffica; insulti; urla; sbattergli in faccia come la nostra vita sia meravigliosamente piena e gratificante ora per il solo gusto di farlo “schiattare” d’invidia; raccontargli quanto sia “perfettamente perfetto” il vostro nuovo partner (e nel caso non lo avessimo inventiamocelo).

 Ma se la tequila non l’abbiamo ancora toccata, e l’unica cosa che ci importa è il domani, basta alzare la mano destra in contemporanea con il capo e fare un piccolo cenno, esclamare un “Ciao” alla Jane Austen e poi vivere nel dubbio, in questi casi l’ignoranza è tutto, non fare domande è la scelta migliore. L’ex non è un amico. E non lo sarà mai. Non siamo obbligati né a sentirci “felici” per lui né a dover intrattenere una conversazione. Piccole formalità di circostanza saranno più che sufficienti.
A pensarci bene siamo tutti degli ex, siamo ex di un sogno, di un ruolo, di una taglia in cui non entriamo più, ex studenti tra i banchi di scuola o ex insicuri. Ex ubriaconi, ok, forse non troppo ex in questo caso, ma vista così la parola ex non spaventa più. Anzi si spera che continuiamo a mescolarci e lasciarci, che si continui ad essere ex, di qualcosa, di qualcuno ma soprattutto di noi stessi. 
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