18 Ottobre 2016 - 18:46

Facoltà di medicina e chirurgia di Salerno: speciale decennale

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Con l’anno accademico 2016 – 2017, la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno festeggia il suo Decennale

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La Facoltà di Medicina e Chirurgia di Salerno compie 10 anni. Era il 10 ottobre 2006 quando i primi 65 della graduatoria del test di ammissione si iscrissero alla neo nata Facoltà di Medicina di Salerno. Gli aspiranti camici bianchi di allora si avviavano a piccoli – timidi – passi verso una strada tortuosa, ricca di interrogativi, non priva di ostacoli, ma supportati dalla passione per la medicina.

A guidarli in questo impervio percorso la gioia per il risultato ottenuto: 65 posti disponibili contesi tra 572 partecipanti alla prova d’ingresso. Ad ispirarli c’erano le loro ambizioni. I loro sogni. Lavorare nel campo della ricerca. Curare le malattie più gravi. Tutto questo ha preso forma il 23 ottobre 2006 tra i banchi dell’aula 10 che ha ospitato quei primi 65 futuri medici. Nell’aria l’emozione del primo giorno. Negli occhi la voglia di cominciare. E – inevitabili – le incertezze su un cammino tutto da costruire.

“Quel giorno c’ero anch’io. Con la mia prima lezione di biologia ho inaugurato questa nuova avventura. Ricordo quella piccola aula – l’unica disponibile all’epoca – racconta il Prof. Remondelli, attuale Presidente del Consiglio Didattico di Medicina e Chirurgia – ricordo i primi studenti e quel clima da primo giorno di scuola”.

Ma facciamo qualche passo indietro nel tempo.

Il progetto di istituzione della Facoltà di Medicina presso l’Università di Salerno ha radici profonde.

Se ne parlava già nel 1981 in occasione della presentazione del triennio di Ingegneria (Legge 219). In seguito, nel consiglio regionale del 2 ottobre 1991 si auspicò il potenziamento dell’Ateneo Salernitano e l’istituzione della terza Facoltà di Medicina e Chirurgia della Regione Campania.  Tutti i provvedimenti successivi erano volti a porre le basi per la nascita della Facoltà. Dal protocollo d’intesa del giugno 2001 tra Università, Regione Campania, Provincia e Comune di Salerno fino all’impegno della Regione di destinare 150 posti letto per le esigenze della Facoltà nascente.

Fondamentale fu la costituzione del comitato tecnico – scientifico – come riferisce il Prof. Remondelli – presieduto dal Magnifico Rettore di allora, Prof. Raimondo Pasquino, e composto dal Prof. Luigi Reina, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, che venne designato dal Senato Accademico, dal Prof. Luca Parente, Ordinario di Farmacologia alla Facoltà di Farmacia, che fu eletto tra i docenti afferenti ai settori scientifico – disciplinari di interesse medico, dal Prof. Aldo Pinchera, nominato dal MIUR e all’epoca Ordinario di Endocrinologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pisa, recentemente scomparso.

Ogni passo compiuto nella realizzazione della Facoltà di Medicina a Salerno – continua Remondelli – ha visto il coinvolgimento di questo Collegio, al quale hanno collaborato tutti i rettori, sempre coadiuvati dai presidi di allora delle varie università, in particolare il Prof. Persico, Preside della Federico II di Napoli, il Prof. Delrio, Preside della SUN, entrambi scomparsi di recente.

Partecipava, inoltre, al Collegio, un professore nominato da ciascuno degli Atenei italiani che, sottoscrivendo protocolli di intesa per consentire l’avvio delle attività didattiche, di ricerca e assistenziali del nuovo corso di laurea, diedero la disponibilità ad utilizzare i propri docenti: Prof. Massimo Marrelli, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Prof. Francesco Saverio Costanzo, Rettore dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro; Prof. Franco Rossi, Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli; Prof. Carlo D’Aniello, Università degli Studi di Siena; Prof. Marco Carini, dell’Università degli Studi di Firenze; Prof. Ludovico Sbordone, Università degli Studi di Pisa”.

Questa unione di intenti diede vita a quella facoltà che prendeva corpo ufficialmente il 10 ottobre 2006 con l’iscrizione dei primi 65 studenti. Da allora, non pochi sono stati gli ostacoli affrontati. Una delle fasi storiche più difficili è stata quella a cavallo tra il 2012 e il 2013. La firma dei contratti dei docenti dell’Ateneo Salernitano con l’Azienda Ospedaliera Universitaria del Ruggi d’Aragona. La difficile integrazione tra Università ed Ospedale. Tra docenti e personale ospedaliero. Le proteste degli studenti alle prese con il futuro incerto della Facoltà.

“E’ stato un periodo complicato – racconta Remondelli – al quale hanno contribuito vari fattori, tra cui una situazione difficile di integrazione, il che è naturale che accada quando due istituzioni si incontrano e tentano di trovare punti di accordo. Ma, come in tutte le situazioni difficili, sono emersi anche in questo caso aspetti positivi. Il grandissimo rapporto di affiatamento tra docenti e studenti, divenuto la caratteristica principale della nostra Facoltà”.

Una crisi fisiologica, dunque. Un punto di svolta, dal quale è nata l’Azienda Ospedaliera Universitaria.

Ci sono, però, ulteriori miglioramenti da apportare nel contesto della Facoltà, e che, come sottolineato dal Prof. Remondelli, “dipendono dall’organizzazione dei piani di studio, che sono sempre più uniformati e standardizzati con lo scopo di generare sistemi formativi omogenei tra le varie sedi. Dal punto di vista didattico, l’ulteriore crescita della Facoltà è legata all’Ospedale, che ne costituisce la linfa vitale. Nel contesto ospedaliero, lo studente si forma in maniera adeguata, entrando precocemente in contatto con una realtà destinata a diventare il suo ambiente lavorativo”.

Nuovi progetti sono, inoltre, in cantiere. “Vi è in programma la laurea abilitante, ovvero il neo laureato in Medicina e Chirurgia avrà la possibilità di abilitarsi all’esercizio della professione contestualmente alla laurea. A tale scopo, i tirocini curriculari avranno la valenza di tirocini a carattere abilitante, e l’esame di abilitazione verrà svolto la settimana successiva alla seduta di laurea”.

Notevoli, in questo senso, i margini di crescita della Facoltà di Medicina a Salerno. O meglio, le “esigenze di crescita” che, come evidenzia Remondelli, “sono legate allo sviluppo, dal punto di vista assistenziale, delle sedi ospedaliere ‘periferiche’, che gravitano attorno alla ‘sede madre’ del Ruggi. È necessario, dunque, che l’Università abbia una definizione chiara del suo ruolo all’interno degli spazi operativi dell’Azienda. Ed è importante che l’organico sia predisposto a rispondere a queste nuove esigenze di crescita, soprattutto per quanto riguarda docenti e ricercatori”.

La Facoltà di Medicina di Salerno guarda, dunque, al futuro. Con uno sguardo perennemente rivolto al passato. A coloro che c’erano nei suoi primi giorni di vita. Un cordone ombelicale che mai si staccherà. Ma con la volontà di proseguire il cammino con nuovi protagonisti.

“Sono stati dieci anni intensi, costellati di difficoltà, sacrifici, ma anche grandi soddisfazioni. Abbiamo visto nascere i primi medici partoriti dalla nostra Facoltà, i primi 16 laureati. Abbiamo visto nascere il Dipartimento 4 anni fa, seguito l’anno dopo dal corso di laurea. Questo ha creato una generazione dirigenziale giovane, con tutto l’entusiasmo che la contraddistingue. Siamo in un certo senso ‘figli di Pasquino’, perché fondamentale è stato il suo lavoro per la nascita della Facoltà – afferma Remondelli – ma adesso ci prepariamo a camminare con i nostri piedi, con il supporto prezioso del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Aurelio Tommasetti. E il contributo importante dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Salerno”.

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