7 Giugno 2017 - 16:05

Festa dei Gigli, tradizione popolare che da secoli anima la città

Festa dei Gigli

Da secoli ormai i cittadini nolani venerano il proprio santo protettore, San Paolino con una festa che, dal 2013, è anche entrata a far parte del patrimonio dell’Unesco, la Festa dei Gigli

[ads1]

Non esiste nulla di più forte delle radici che ci legano al nostro paese, quel paese a cui siamo affezionati, che amiamo e  in cui siamo cresciuti. Nulla di più forte delle proprie tradizioni popolari, che fin da piccoli i nostri nonni ci hanno fatto conoscere ed apprezzare. Da secoli, ormai, ogni 22 Giugno Nola celebra il santo protettore della città, San Paolino, con quella che è forse una delle celebrazioni più conosciute in Italia, la Festa dei Gigli.

Tutti i cittadini nolani sono devoti di San Paolino, sopratutto per il gesto di grande amore e generosità che copì, molti secoli fa, per liberare la propria città ed i suoi abitanti. Si narra, infatti, che San Paolino diede se stesso e tutti i suoi averi ai Visigoti, che avevano occupato la città e avevano reso i suoi abitanti schiavi. Al suo rientro in città, nel 431, la città lo accolse con dei fiori, i gigli per l’appunto.

La Festa dei Gigli nel corso dei secoli è molto cambianta. Si cominciò con il portare in processione dei grossi ceri addobbati, successivamente furono costruite delle strutture su cui trasportarli e fu poi da queste che nacquero le torri piramidali che, ancora oggi, vengono utilizzate durante la festa.

I Gigli

I Gigli sono costruzioni con una base cubica, alti circa 25 metri con un peso totali di oltre 25 quintali. Ognuna di esse è costituita da una “borda” centrale, usata come struttura portante, e delle barre di legno, alla base, chiamate varre e varritielli, che vengono utilizzate per sollevare la mostruosa struttura. Per essere trasportata ognuna ha bisogno di circa 128 uomini che vengono chiamati cullatori.

Ogni anno vengono costruiti otto Gigli, più una piccola barca (simbolo del mezzo con cui il santo tornò in città) addobbati dalle botteghe della città con strutture di cartapesta e stucchi secondo il tema scelto che può essere storico, di attualità o religioso.

La festa

La popolazione nolana, in realtà, sente l’aria di festa sin dai primi giorni di Giugno. Il 31 Maggio, infatti, si aspetta la mezzanotte in Piazza Duomo per festeggiare l’inizio del “Giugno Nolano“. Durante la serata si festeggia con musica tradizionale, balli e fuochi d’artificio.

Nella settimana della festa si susseguono, poi, altri riti tradizionali come “il Venerdì delle Cene”, giorno in cui si tengono le tavuliate ossia delle cene con musica e vino che si tengono dinanzi al Giglio. Il giorno seguente è quello dedicato ai comitati, viene infatti chiamato “Sabato dei comitati” ed è il giorno in cui tantissime persone, con le divise che celebrano l’obelisco, fanno il giro della città.

Il giorno della festa, invece, si comincia la mattina presto. Gli obelischi vengono trascinati dai cullatori in Piazza Duomo e vengono benedetti dal vescovo di Nola. Successivamente si parte con la sfilata degli obelischi lungo le stradine del paese. Il percorso è lo stesso da secoli e prevede varie prove, che hanno l’biettivo di mettere in evidenza la bravura dei cullatori.

La festa continua fino alle prime luci del mattino del giorno dopo quando, gli otto Gigli e la barca, fanno ritorno nel punto da cui sono partiti, Piazza Duomo. La loro vita. però, sarà breve, perchè la tradizione prevede che vengano distrutti qualche giorno dopo la sfilata.

La festa è nel cuore di tutti i nolani e non solo. Ogni anno, infatti, milioni di persone arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo solo per assistere alla festa e passare con i cittadini Nolani l’intera settimana dedicata a questa meravigliosa ricorrenza. Nel 2013 la Festa dei Gigli è stata inserita dall’Unesco all’interno del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

 

[ads2]