8 Ottobre 2015 - 14:03

Filippine, ristoratore italiano rapito nel suo locale

Filippine, rapito ristoratore italiano

Rolando Del Torchio, ex sacerdote, è stato catturato da sette uomini armati, in una zona delle Filippine dove operano gruppi separatisti musulmani

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Un ristoratore italiano, Rolando Del Torchio, 56 anni, è stato rapito ieri sera da sette uomini armati che sono entrati  nel suo caffè-pizzeria spacciandosi per clienti.

Il sequestro è avvenuto a Dipolog city, nel sud delle Filippine dove sono attivi diversi gruppi separatisti musulmani.

La Farnesina ha fatto sapere che l’ambasciata italiana nelle Filippine ha confermato il sequestro, aggiungendo di aver attivato tutti gli opportuni canali.

Tra i maggiori sospettati vi è Abu Sayyaf,  un gruppo radicale islamico che gli Usa considerano legato ad Al Qaeda, ma che negli ultimi anni è stato seriamente indebolito dalle operazioni militari filippine.

Filippine, ristoratore italiano rapito nel suo locale

Filippine, rapito ristoratore italiano nel suo locale

Del Torchio, ex sacerdote, è arrivato per la prima volta nelle Filippine come missionario del Pime ed aveva poi dismesso la tonaca nel 1996. Secondo alcuni media locali, Del Torchio aveva preso tale decisione scandalizzato dall’emergere del fenomeno della pedofilia della Chiesa. Trasferitosi a Dipolog, cominciò a collaborare con un’organizzazione non governativa che forniva assistenza agli agricoltori della zona.

Del Torchio era Già scampato ad un attentato una quindicina di anni fa, quando alcune persone avevano sparato contro di lui mentre si trovava insieme al vescovo locale”. Lo ha raccontato all’Ansa, il cugino cugino dell’uomo, Andrea Del Torchio, titolare di una gastronomia ad Angera (Varese), paese dove Rolando è nato. “Erano riusciti a salvarsi rifugiandosi sotto i letti-ha proseguito-e Rolando era rimasto traumatizzato. Si tratta di posti pericolosi, che lui ama nonostante la situazione difficile”.

Del Torchio è il quarto straniero a essere rapito nella regione nelle ultime due settimane; prima di lui la stessa sorte era capitata a due canadesi e a un norvegese.

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