2 Dicembre 2016 - 11:13

Frida Kahlo, la forza d’animo della pittrice messicana

frida kahlo

Sono poche le donne nella storia che sono riuscite a trasformare tanta sofferenza in arte e tenacia. Una di queste è stata Frida Kahlo, capace di rialzarsi più forte di prima dopo ogni colpo all’anima

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Dalla mostra presso Palazzo Albergati di Bologna, dedicata a Frida Kahlo, si capisce tanto della sua arte. Soprattutto, però, si capisce tanto della sua sofferenza e della capacità di rimettersi in piedi ogni volta. Più forte di prima.

Di donne come lei la storia non ce ne ha regalate molte, ma la sua testimonianza può essere oggi di insegnamento soprattutto per le giovani del ventunesimo secolo, dedite ad abbattersi alle prime difficoltà o peggio ancora a preferire scorciatoie per evitarle del tutto.

Frida, l’artista messicana, con le sue opere mette sempre in evidenza il suo essere, non racconta mai l’oggettività del mondo ma il suo punto di vista. Dai sui dipinti allora emerge Frida, la donna.

Il traumatico incidente sull’autobus del 1925 segnò la sua esistenza, la sua psiche ed inevitabilmente il suo corpo. Riportò infatti le seguenti fratture: la colonna vertebrale le si spezzò in 3 punti, la gamba sinistra riportò 11 fratture, il piede destro rimase slegato e schiacciato, la spalla sinistra restò lussata, si ruppe anche alcune costole, il collo del femore ed infine un corrimano le entrò dal fianco e le uscì dalla vagina.

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La stanza di Frida Kahlo ricostruita presso Palazzo Abergati a Bologna

Come ha potuto allora sopravvivere a questa tremenda esperienza una giovane ragazza di appena 18 anni? Le cure mediche ovviamente furono essenziali, insieme a lunghi mesi di totale riposo. Ma come si sopravvive davvero ad un evento del genere? Come si riesce a riemergere dall’abisso in cui inevitabilmente si viene risucchiati?

Oggi tutto ciò viene racchiuso in una sola parola: RESILIENZA, ovvero “la capacità di superare in maniera positiva eventi traumatici“.

Frida Kahlo ne potrebbe essere la testimonial.

Le sue prime opere risalgono infatti proprio a questo periodo, quando sul letto a baldacchino le fu fissato uno specchio. Da lì nascono i primi autoritratti, le prime pennellate che la porteranno poi ad esporre a New York ed al successo internazionale.

La vita però non fu affatto buona con l’artista, come lei stessa dichiarò: “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… Il primo è stato quando un tram mi ha travolta e il secondo è stato Diego“.

Diego Rivera, il suo grande amore, l’uomo che dipinse Lenin sul murale del Rockefeller Center e che più di chiunque altro al mondo fece soffrire la pittrice.

Il loro amore tormentato, a tratti insostenibile per Frida, segnò ancora altre profonde ferite nella sua anima. La più grave però fu il tradimento di Diego con la sorella minore, Cristina.

La vita della pittrice messicana fu poi segnata dal non avere avuto figli, tanto desiderati quanto sofferti durante i diversi aborti spontanei avuti negli anni.

Nonostante ciò, nonostante tutto, Frida Kahlo riusciva però sempre a rimettersi in piedi, letteralmente. A seguito dell’incidente infatti i problemi fisici la accompagnarono per tutta la vita, costringendola spesso anche a lunghi periodi sulla sedia a rotelle. L’artista però riusciva sempre a rimettersi in piedi davanti allo specchio, a pettinare i lunghi capelli tanto amati da Diego ed a decorare le sue acconciature stravaganti con fiori freschi.

Una donna forte, tenace, una vera e propria combattente della rivoluzione messicana. Una donna d’esempio, una donna con un peso immane sullo stomaco, con la voglia di maternità, con la consapevolezza che al dolore si sopravvive. Sempre.

Semplicemente Frida, una donna.

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