9 Settembre 2016 - 15:09

Gabriele Micalizzi trionfa a «Master of Photography»

Il fotoreporter italiano Gabriele Micalizzi vince 150.000 euro. Intanto, è possibile partecipare al casting della seconda edizione del talent fotografico. Ecco come inviare la propria candidatura

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È il fotoreporter italiano Gabriele Micalizzi a vincere la prima edizione di «Master of Photography», il primo talent show europeo incentrato sul mondo della fotografia, aggiudicandosi il premio di 150.000 euro e una mostra personale. Tra i 12 partecipanti iniziali, solo 4 hanno raggiunto la finale, dopo aver superato sfide sempre più impegnative.

Nell’ottava e ultima puntata, andata in onda giovedì 8 settembre su Sky Arte HD e Sky Uno HD, ognuno dei quattro concorrenti rimasti in gara ha raggiunto una capitale europea diversa, sceltGabriele Micalizzia a sorte nello studio del programma, allestito a Roma. L’obiettivo era quello di rappresentare al meglio luoghi e volti del Vecchio Continente, per cogliere lo spirito e catturare l’essenza dell’Europa contemporanea, con un portfolio di tre foto da scattare con una macchina fotografica analogica Leica, con tre rullini in bianco e nero per un totale di 108 pose e con un obiettivo di 50 mm a lunghezza focale fissa, a differenza delle prove precedenti, in cui sono state utilizzate macchine fotografiche digitali.

Per l’ultima prova del contest, Gabriele Micalizzi è volato a Bucarest, in Romania, Marta Lallana García (Spagna) ad Atene, Rupert Frere (Regno Unito) a Parigi e Yan Revazov (Russia) a Stoccolma (quest’ultimo è stato eliminato prima del verdetto). Tutti i finalisti hanno scelto spontaneamente di confrontarsi con il tema dell’emarginazione.

La photo-editoGabriele Micalizzir Lucy Conticello ha aiutato i ragazzi nella scelta delle foto da presentare ai giudici di questa edizione, tre professionisti del settore come Oliviero Toscani, Rut Blees Luxemburg e Simon Frederick, mentre l’ospite dell’ultimo episodio, il fotografo statunitense David LaChapelle, ha visualizzato insieme ai finalisti i loro scatti migliori durante tutte le otto prove che hanno affrontato.

A spuntarla, l’audace fotografo italiano, che ha voluto mostrare come la città di Bucarest stia cambiando, riprendendo la pubblicità di un hamburger, simbolo del capitalismo, in contrapposizione ai palazzi del periodo comunista, mettendo a confronto il vecchio e il nuovo. Ha intitolato la sua serie «Unione europea lavori in corso».

Nella sua prova, ha immortalato un gruppo di individui mentre scendono da un tram, metafora di persone che cercano di uscire dal regime comunista, rappresentando questo cambiamento con un palazzo vuoto perché «a mio avviso gli spazi vuoti attendono di essere riempiti con nuove idee, nuovi concetti», ed ha cercato di avvicinarsi ad una comunità di gitani, fotografandoli nella loro quotidianità, aggiungendo negli scatti una bandiera dell’Unione europea che copre un volto («per me l’Europa non ha una forma, ne è stata privata, ecco perché quel volto è coperto»).Gabriele Micalizzi

Intanto, il casting per la seconda edizione del programma ideato da Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte, apre il 14 settembre. Tutti gli aspiranti concorrenti potranno inoltrare la propria candidatura attraverso il sito www.masterofphotography.tv; per iscriversi basterà compilare un form e inviare una selezione di almeno 5 scatti e un breve video di presentazione.

Il termine ultimo per inoltrare la propria candidatura è il 31 ottobre. Il programma, che andrà in onda nel 2017, si avvarrà di una commissione di esperti che si occuperà di selezionare i nuovi 12 concorrenti. In palio il titolo di miglior talento europeo della fotografia e il più grande premio mai assegnato in un concorso fotografico europeo: 150.000 euro.

Gabriele MicalizziINFORMAZIONI SU GABRIELE MICALIZZI

Gabriele Micalizzi è un ragazzo di Milano. Egli pensa che l’arte sia l’unica prova dell’evoluzione dell’uomo. Ex giocatore di calcio e tatuatore, lavora da dieci anni come fotoreporter professionista.

Crede fermamente nell’importanza storica e nel potere della stampa e per questo ha allestito numerose mostre fotografiche durante gli anni. Preferisce il digitale, ma è comunque interessato al formato analogico e ama il bianco e nero perché crede nel suo potere iconografico.

È particolarmente attratto da temi politici e sociali, coprendo spesso teatri di guerra in Medio Oriente per varie testate internazionali. Per lui, la fotografia ha il potere di sollevare interrogativi; per questo, le sue foto sono come un racconto che cerca di catturare i sentimenti delle persone abitualmente ai margini dell’attenzione mediatica.

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