7 Dicembre 2015 - 16:07

Giubileo 2015: tra tradizione e innovazione

Giubileo 2015 della Misericordia

Giubileo 2015: nella storia della Chiesa ha sempre affascinato i “cronisti” del momento e richiamato a Roma pellegrini da tutto il mondo

[ads1] Dal primo Anno Santo del 1300 voluto da Bonifacio VIII, che Dante confina nell’Inferno, ai milioni ininterrotti di fedeli che con san Giovanni Paolo II nel 2000 hanno attraversato le porte giubilari delle quattro Basiliche Papali.

 Le origini del Giubileo risalgono all’Antico Testamento. Infatti la parola “giubileo” deriva da Jubilaeum che a sua volta deriva dalle tre parole ebraiche Jobel (ariete), Jobil (richiamo) e Jobal (remissione). Nel capitolo XXV del Levitico, infatti, il popolo ebraico viene incoraggiato a far suonare il corno (Jobel) ogni quarantanove anni per richiamare (Jobil) la gente di tutto il paese, dichiarando santo il cinquantesimo anno e proclamando la remissione (Jobal) di tutti gli abitanti.

Infatti secondo l’Antico Testamento il Giubileo portava con sé la liberazione generale da una condizione di miseria, sofferenza ed emarginazione. Così la legge stabiliva che nell’anno giubilare non si lavorasse nei campi, che tutte le case acquistate dopo l’ultimo Giubileo tornassero senza indennizzo al primo proprietario e che gli schiavi fossero liberati. Gesù trasformò i precetti dell’anno giubilare in una grande prospettiva ideale, in cui l’emancipazione, il perdono e l’inizio di un anno di grazia di Dio assumevano un nuovo significato. Un sabato infatti Gesù spiegò che era lui il Messia di cui si parla in un passo di Isaia, e che quel giorno prendeva inizio la salvezza e la “pienezza del tempo”.

Giubileo 2000: Papa Giovanni Paolo II apre la porta Santa

Giubileo 2000: Papa Giovanni Paolo II apre la porta Santa

Così oggi il Giubileo fa riferimento alla missione di Cristo e a quanti lo seguono. In questo modo il Cristianesimo ha trasmesso al Giubileo ebraico un significato più pieno e più profondo. Questo infatti è un perdono generale, un’indulgenza aperta a tutti, che il Papa concede sotto determinate condizioni ai fedeli. È quindi fondato sul valore delle indulgenze e sul potere che la Chiesa ha di elargirle. In tutto nella storia della Chiesa sono stati celebrati 26 Giubilei compreso l’ultimo del 2000.

Il rito più conosciuto del Giubileo è l’apertura solenne della Porta Santa: si tratta di una porta che viene aperta solo durante questa occasione, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito della porta santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un «percorso straordinario» verso la salvezza.

Papa Francesco, con la sua caratteristica voglia di innovare e stupire, ha voluto modificare anche questa millenaria tradizione, anticipando innanzitutto il Giubileo facendolo diventare straordinario, ovvero non legato alla cadenza temporale dei 25 anni, ed è per la prima volta tematico, poichè sarà centrato sulla misericordia. Altra novità per questo Giubileo riguarda il fatto che sarà il primo Anno Santo diffuso: ogni diocesi avrà la sua Porta Santa e il Giubileo potrà dunque essere celebrato anche senza il tradizionale pellegrinaggio a Roma.

Lo scorso 13 marzo il Papa con la Bolla ha annunciato che l’Anno Santo si sarebbe aperto ufficialmente l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, data simbolica in quanto rappresenta una celebrazione cattolica, l’Immacolata Concezione (dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus), ma anche perché l’8 dicembre 2015 ricorre il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Si tratta, dunque, di un anniversario storico per la Chiesa.

Papa Bergoglio vuole coinvolgere proprio tutti, tanto che alcuni carcerati avranno la possibilità di celebrare l’Anno Santo a San Pietro con il Papa; gli altri lo faranno nei rispettivi istituti di pena il 6 novembre 2016. Francesco li ha invitati a vedere come Porta Santa anche quella di ogni cella! Il Papa, inoltre, compirà ogni mese, un venerdì, un “segno” legato alle opere di misericordia. Il primo è in agenda venerdì 18 dicembre: aprirà la Porta alla Caritas di Roma.

Dunque tante le novità a partire da domani, a Roma e in tutto il mondo, con la prossima giornata mondiale della gioventù a Cracovia e quello che verrà certamente ricordato come il Giubileo delle porte aperte, e non solo quella Santa.

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