14 Aprile 2017 - 18:32

Gli amori di una bionda, raffinata commedia made in Cecoslovacchia

Gli amori di una bionda, raffinata commedia made in Cecoslovacchia

Gli amori di una bionda è una raffinata commedia vintage del regista Miloš Forman, autore anche del pluripremiato Qualcuno volò sul nido del cuculo

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Dopo 50 anni dalla sua uscita, il 10 aprile torna al cinema Gli amori di una bionda, il film cecoslovacco distribuito questa volta in lingua originale con i sottotitoli in italiano. La pellicola di Miloš Formanautore di Qualcuno volò sul nido del cuculoha inaugurato il genere della nouvelle vague praghese (nová vlna).

Gli amori di una bionda è una perla di commedia, raffinata, elegante e preziosa, però non un diamante. Forse è anche per questo che nel 1965, anno della sua distribuzione, è stato candidato come migliore film straniero ai Oscar, ai Golden Globe e al Leone d’Oro di Venezia senza però vincere nessun riconoscimento. Acclamatissimo dalla critica internazionale, si tratta di un frutto ancora acerbo della produzione cinematografica di Milos Forman, che raggiunse la maturità più tardi con Amadeus (1982) e Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), vincitore di 5 premi Oscar ed interpretato da Jack Nicholson.

Uno scenario inconsueto ed inaspettatamente piacevole. Metà anni ’60 e alle porte della Primavera di Praga, in un paesino dell’allora Cecoslovacchia, non molto distante dalla capitale. Duemila donne sono impiegate come operaie in una grande fabbrica di scarpe, vivono tutte insieme negli alloggi in stile sovietico dell’azienda. Ma il vero problema è la scarsità di uomini in paese, solo 1 ogni 16 donne. Molte delle operaie cercano di scappare con la scusa del matrimonio e i dirigenti sono preoccupati per la costante diminuzione della forza lavoro. Il colpo di genio nella decisione del direttore di far stanziare in paese delle truppe, sperando che la loro presenza possa alleviare il malumore femminile. Ma arriveranno soltanto dei soldati di mezza età.

Anche Andula, la protagonista, lavora nella fabbrica di scarpe e una sera partecipa ad una festa da ballo insieme alle sue amiche. Vengono approcciate da tre goffi soldati malandati, ma “la bionda” è affascinata dal Milda, un giovane pianista di Praga che suona durante la festa. L’ingenua, ma per niente innocente ragazza, crollerà alle avance del musicista, sprofondando fra le sue lenzuola e le sue menzogne.

Gli amori di una bionda, raffinata commedia made in CecoslovacchiaNon appena Milda accenna con superficialità un invito a visitarlo a Praga, Andula cede subito al sogno di un amore romantico che potrebbe salvarla dal destino di una vita relegata in fabbrica. Non se lo lascia ripetere due volte e così, pochi giorni dopo, la giovane si reca nella capitale, dove scoprirà una realtà ben diversa dalla sua immaginazione.

Sulla pellicola aleggia una apparente leggerezza, che si spezza improvvisamente sulle scene finali. Una commedia a tre quarti e che riflette sulla condizione femminile nei paesi dell’est Europa, nel periodo sovietico postbellico.

Mentre in Occidente è già esploso il boom economico e culturale, dai diritti civili alla musica, dalla politica al cinema e la moda, nei paesi dell’Europa orientale come la Cecoslovacchia si arranca, ma ci si prova ugualmente. Anche qui le donne indossano le minigonne e vanno alle feste, però poi sono tenute ad assistere a sermoni su come la loro leggerezza con gli uomini possa inficiare negativamente sulla mancanza di rispetto e, dunque, sulla ricerca di un marito. Perché “si sa, gli uomini non hanno scrupoli, però all’ora di cercare moglie  pretendono un passato irreprensibile”, come spiega l’assistente sociale in visita alle operaie della fabbrica di scarpe.

Altro elemento di ilarità, ma che al contempo è capace di suscitare nello spettatore una critica razionale, è il modo in cui viene presentata la borghesia cecoslovacca di quegli anni. Infatti nelle figure dei genitori del pianista dongiovanni si sottolinea e si rimarca con forza la contestazione al perbenismo della società borghese, radicato sul timore dell’opinione altrui, considerata fondamentale per condurre una vita degna.

Gli amori di una bionda è una commedia che, suo malgrado o per fortuna (a scelta dello spettatore), va subcategorizzata, in quanto non è un commedia qualunque. Certamente non adatto al pubblico dei cinepattoni e probabilmente neanche ai fan della commedia americana, il che fa ridurre vigorosamente il ventaglio dell’audience.  Direttamente si potrebbe dire che è un film che non va alla ricerca dello spettatore, piuttosto è lo spettatore a dover scovare questa ricercata gemma grezza.

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