21 Aprile 2017 - 16:59

Tra gli studenti cresce la mania per il gioco d’azzardo?

gioco

Tra i giovani cresce il gioco d’azzardo. Un dato di fatto. Quasi tutti gli studenti italiani hanno giocato almeno una volta: chi al Gratta & Vinci, chi al lotto e chi alle slot machine ma i più preferiscono il gioco digitale

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Gioco d’azzardo, secondo una recente statistica curata dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma c’è un dato che fa pensare e crea persino allarme: un minore su due è tentato dalle scommesse, ma solo il 17% ne avverte effettivamente la componente di rischio o dipendenza.

Urgono, dunque, prese di posizione in tal senso: il gioco può essere persino bello e divertente ma bisogna essere consapevoli che si corre un rischio quello di cadere nelle dipendenze.

I numeri del rapporto Nomisma parlano chiaro: il gioco continua ad essere affascinante un po’ per tutti, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia e infatti mentre scriviamo, ci chiediamo quanti dei nostri lettori, almeno una volta al mese, tentino la sorte dietro un simpatico bigliettone da grattare o magari con il codice bonus di Starcasino, strumento che, grazie ad una particolare campagna social, sembra andare per la maggiore tra gli studenti universitari.

Perchè si gioca? Qualcuno lo fa forse per sperare di avere soldi per un concerto, un abito nuovo, un’uscita con gli amici; altri, invece, lo fanno per passatempo ed allora sempre nello stesso rapporto si legge che i giovani universitari italiani si dedicano al gambling digitale in un momento di svago e, a differenza dei fratelli minori o dei genitori, sono consapevoli delle dipendenze in agguato, tanto è vero che giocherebbero non oltre le 20 euro al mese.

Il gioco digitale piace perché sempre raggiungibile, ma molti ragazzi intervistati dai sondaggisti di Nomisma hanno dichiarato di prediligere il Gratta & Vinci, facile da reperire in un bar o comunque senza troppe complicazioni; altri, invece, apprezzano le scommesse sportive e qui c’è da dire che i più scommettono con attenzione e dedizione, studiano gli sportivi e le squadre ed allora giocano e tentano la fortuna.

I profili dei giovani giocatori italiani sono differenti tra nord, centro e sud ma hanno tutti in comune l’attenzione massima verso non cadere nella trappola della ludopatia. Una cosa particolare dato che la generazione universitaria sta in mezzo a quella degli over 30, dove purtroppo la ludopatia miete vittime, e con quella degli under 18 che non dovrebbero giocare ma riescono ad eludere i controlli diventando assidui frequentatori delle sale slot e di quelle bingo.

C’è qualcosa che non torna che forse dovrebbe essere posta all’attenzione di chi dell’educazione fa modo di vita: probabilmente, percorsi propedeutici al gioco consapevole risolverebbero questo particolare vulnus.

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