8 Febbraio 2016 - 16:43

Iene, professore licenziato per un bisogno fisico

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Il servizio andato in onda nella trasmissione ”Le Iene” vede come protagonista un professore di filosofia, rimosso dal suo ruolo per aver urinato dopo una festa

[ads1]Nella puntata di ieri sera de ”Le Iene”, condotta dal trio Cucciari-Leone-Volo, un interessante e strambo caso viene affrontato dalla Iena Dino Giarrusso. Si tratta di un professore di filosofia, licenziato per aver urinato alle due del mattino in un cespuglio, dopo una festa, undici anni or sono. Sorpreso dai carabinieri, all’allora ragazzo Stefano Rho fu comminata una sanzione amministrativa di euro 200, deliberata dal Giudice di Pace, che pagò senza colpo ferire.

La questione in gioco è che secondo ”il datore di lavoro” del prof  – il Ministero dell’Istruzione – egli avrebbe, nell’atto dell’immissione in ruolo, omesso di dichiarare quella condanna che aveva ricevuto. Imponente è stata la ribellione pacifica degli studenti e dei genitori dell’istituto di Bergamo che con cortei e striscioni hanno manifestato il proprio natural disappunto in merito all’incredibile vicenda.

Intervistato dalla Iena, il prof ha precisato, mostrando un atto scritto dinanzi alla telecamera, che la sua fedina penale è completamente pulita nonostante egli avesse omesso di dichiarare la condanna ricevuta. Va chiarito, in effetti, che si ricade in conseguenze penali nei casi in cui il soggetto dichiarante ometta fatti e/o eventi nell’atto della firma di un contratto. Su questo punto, in effetti, la Iena Giarrusso è stata un po’ vaga, forse concentrandosi troppo sulla natura di partenza del procedimento amministrativo – la pipì –  e poco sull’ingenuità del prof, dando alla vicenda un appeal mediatico senza precedenti.

Ad ogni modo, il servizio si conclude con un appello al Ministro dell’Istruzione da parte del prof: ”Io chiedo soltanto di poter fare il mio mestiere, sono disoccupato adesso con tre figli piccoli da mantenere. Chiedo al Ministro di riesaminare il mio caso per poter tornare a fare ciò che amo.

A schierarsi dalla sua parte, oltre ai 400 studenti, anche tutti gli insegnanti del liceo che lo hanno addirittura collocato tra i 10 migliori docenti dell’istituto.

E’ dunque questa la Buona Scuola di cui tanto si chiacchiera?

Una scuola che si perde in inutili e burocratici formalismi?

A voi la parola. [ads2]