8 Giugno 2016 - 10:57

Il guardiano di pietra, il nuovo libro di Carlo Napolitano, tra simboli e storia

Il guardiano di pietra, il nuovo libro di Carlo Napolitano, tra simboli e storia

Il guardiano di pietra. Sulle tracce del Sabba e della Grande Madre nel Sannio campano, di Carlo Napolitano. La recensione di ZON.it

[ads1] Un excursus alla ricerca delle antiche tracce della Grande Madre, un culto antichissimo ed importante per la cultura occidentale, che affonda le sue radici nell’Oriente e, come molte dottrine sapienziali, nell’antico Egitto.

Il guardiano di pietra, il nuovo libro di Carlo Napolitano, tra simboli e storiaUn viaggio lungo secoli, attraverso storie, regioni e luoghi, un libro per scoprire le radici dell’umanità cultuale, tutto questo è il Guardiano di pietra, il nuovo libro di Carlo Napolitano, docente di lettere e scienze umane, scrittore di successo e già autore di romanzi esoterici, tra cui segnaliamo Il volto dell’Angelo, La notte dell’Arcano e, sullo stesso tema, Il Triangolo Stregato. Il mistero del Noce di Benevento.

Il libro propone con l’ausilio di fotografie e di studi approfonditi le origini del culto campano della Dea Madre e dei culti ad essa connessi, con un approccio scientifico mirato a sgomberare il campo da facili e sterili suggestioni, portando il lettore ad abbeverarsi alla fonte della cultura iniziatica e sapienziale.

L’autore ha condotto i suoi studi con puntuale meticolosità, recandosi sui luoghi dell’antico Noce di Benevento e della zona del Sannio campano, oltre a indottrinarsi sulle reali origini degli antichi riti, mostrando una conoscenza sulle culture preesistenti e sull’apporto sincretistico che ne è scaturito nei secoli, con i sovralivelli culturali greci prima, romani e cristiani poi.

Dalla lettura del libro si evince quanto importante sia l’analisi delle origini della sfera del sacro, che, come un grande fiume travolge ogni aspetto culturale, così si scopre che ad ogni antica religione afferiscono culti ctonii, cioè presiedenti alle realtà oltremondane  e legate al mondo dei defunti, e che con il passare dei secoli e delle culture seguenti hanno assunto nuovi nomi e nuovi significati, pur mantenendo quel contatto con il mondo sotterraneo che li caratterizzava.

Una prospettiva cultuale che il cristianesimo ha fatto propria polarizzando l’alto e il basso in  una dimensione sacrale che le precedenti religioni non conoscevano, legate com’erano alla natura.

Il percorso affrontato dall’autore si chiude con la frase del frontone del tempio di Delfi: “ Conosci te stesso”, e con la chiusa alla fine del libro “La massima conoscenza è sapere che siamo circondati dal mistero” di Arthur Schweitzer, emblematiche degli intenti propositivi dell’autore, e cioè affrontare la questione proposta con spirito scientifico, senza dimenticarsi di non squarciare il velo della vita, d’altronde :” Quello che è più incomprensibile è che ci sia ancora qualcosa di comprensibile”, Albert Einstein.

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