22 Aprile 2016 - 20:16

Il Libro della Giungla, tra le pagine di un classico senza tempo

Il Libro della Giungla, il coraggioso Mowgli torna sul grande schermo dopo ben 49 anni

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Il Libro della Giungla- Dopo il successo strepitoso di Alice in Wonderland, Maleficent, La Bella e la Bestia e Cenerentola, non poteva mancare nelle sale cinematografiche l’ennesimo live action, Il libro della giunglabasato sui classici Disney: il Libro della Giungla. L’opera nasce dalla fantasia di Joseph Rudyard Kiplingnel nel lontano 1894, con il quale lo scrittore celebra la sua amata terra natale, l’India, attraverso gli occhi del giovane e altruista Mowgli. La Disney dopo quarantanove anni dalla pellicola animata del 1967, rispolvera le pagine antiche di questo classico senza tempo.

Nel nuovo film de “Il libro della giungla”, il regista John Fevreau è riuscito a fondere la narrazione classica con una visione molto più moderna. Sono stati conservati i punti essenziali del cartone animato del 1967, come il tema del viaggio formativo e alcune delle iconiche tracce musicali, mentre gli aspetti più ingenui hanno lasciato spazio ad atmosfere molto più oscure e ad un approfondimento caratteriale dei vari personaggi, ben curati e ben inseriti nella nuova versione.

Il libro della Giungla pare aver conquistato proprio tutti, infatti il nuovo live action è già campione d’incassi con oltre 426mila euro al botteghino, riuscendo nel week-end a superare “nonno scatenato” con Robert de Niro e “il cacciatore e la regina di ghiaccio”. Il libro della giunglaIl regista è riuscito a mettere in evidenza numerosi elementi del romanzo completamente assenti nel classico d’animazione, come il rapporto speciale che si instaura tra il cucciolo d’uomo ed un cucciolo di lupo, oppure il rapporto di amore incondizionato tra la lupa Raksha e Mowgli:Questo cucciolo è mio”. Molto accentuato è il tema dell’appartenenza e la ricerca del proprio essere in un mondo che priva il giovane Mowgli da ogni certezza.

Nel versione Disney, Mowgli viene trovato da Baghera ancora in fasce in una barca alla deriva, da qui si può presumere che i suoi genitori siano morti, ma non si hanno notizie certe in merito. Nella versione di Favreau, fedele al romanzo, scopriamo, grazie ad n’allucinazione provocato dal magnetico pitone Kaa, che il padre del cucciolo d’uomo è stato ucciso dalla tigre Shere Khan, attirata dalla luce del fiore rosso (il fuoco) che l’uomo aveva acceso in una caverna e con il quale è riuscito, nel tentativo di difendere sé stesso e suo figlio, a sfigurare il volto della tigre. Il piccolo verrà solo successivamente trovato dalla pantera nera Baghera e condotto al branco di lupi guidato dal saggio Akela.

La figura della tigre Shere Khan in questa versione appare molto più feroce, malvagia e senza pietà. Crudele con gli occhi assetati di vendetta nei confronti di quel cucciolo d’uomo che, una volta divenuto adulto distruggerà tutto Il libro della giunglae le darà la caccia, poiché l’uomo è il nemico naturale della giungla. Elemento su cui pone molta attenzione il regista è il rispetto delle leggi nella giungla infatti il giovane Mowgli durante la Tregua dell’acqua, che viene dichiarata solo in caso di forte siccità, incontra per la prima volta la pericolosa tigre temuta da tutti.

In un primo momento neanche Shere Khan può nulla contro la legge della giungla, così lancia un ultimatum ai lupi e a tutti coloro vogliano schierarsi dalla parte del ragazzino: “consegnatemi il cucciolo d’uomo, altrimenti tutto il branco ne pagherà le conseguenze”. Da ciò inizia il viaggio di Mowgli e Baghera verso il villaggio degli uomini, un percorso in cui Mowgli impara dalla natura tante cose, quali il rispetto dovuto agli elefanti, che nella versione Disney vengono dipinti come dei pasticcioni e sgraziati animali, oppure la conoscenza di sé non più come Mowgli-lupo ma come umano. L’incontro con il “mattacchione” orso Baloo è molto divertente, come anche nel film d’animazione, attraverso una richiesta audace da parte di Baloo i due stringono un legame profondo fatto di fiducia e affetto.

Tra le scene più belle non poteva mancare il momento in cui Mowgli e Baloo si lasciano trasportare dal fiume sulle note del memorabile motivetto “lo stretto indispensabile” così come di grande effetto risulta la scena in cui Mowgli viene rapito dalle scimmie, per ottenere da lui il fiore rosso sulle note di “Voglio esser come te”.Il libro della giungla

Il Libro della Giungla si presenta dal punto di vista estetico perfetto, sin dalle primissime inquadrature, in cui il regista ci trasporta all’interno del film, con delle soggettive talmente precise da darci l’impressione di trovarci al centro della foresta. L’ambientazione ricca di dettagli e colori lascia lo spettatore letteralmente senza fiato. L’atmosfera è surreale, molto suggestiva e simile a quella del classico del 67, proprio per non disperdere l’incanto tipico della Disney. I volti e le espressioni degli animali parlanti si presentano molto realistici, fondendo magia e realtà in modo eccellente, sia dal punto di vista estetico che narrativo. La morale della favola non tarda ad arrivare, infatti ciò che libro della Giungla ci suggerisce è: “Sii sempre te stesso, un uomo non ha artigli, né pelliccia, quindi non potrà mai diventare un lupo, ma ciò nonostante può vivere tra i lupi, rispettando la Legge della Giungla“.

Questa è la legge della Giungla tanto antica e vera quanto il cielo: il lupo che la osserverà avrà vita prospera, ma quello che la infrangerà dovrà morire. Come la liana che cinge il tronco dell’albero, la Legge corre avanti e indietro, poichè la forza del Branco è nel Lupo e la forza del Lupo è nel Branco”

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