17 Novembre 2016 - 18:47

Inside The Music: i Deep Purple, un razzo e “Smoke on the Water”

Come è nata Albachiara di Vasco? “Wish you were here” dei Pink Floyd è stata scritta davvero per una donna come sembra? Inside the Music è l’unica rubrica che vi farà scoprire notizie e curiosità legate alla genesi, alla composizione, ed al successo di alcuni dei brani più famosi presenti nel panorama musicale mondiale. Oggi è il caso di “Smoke On the Water” a firma dei Deep Purple

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“Smoke on the water, fire in the sky…… Smoke on the water”

E’ probabilmente uno dei brani più iconici mai composti, nonché uno dei principali motivi che nel corso degli anni ha spinto più di una persona ad acquistare una chitarra e prendere lezioni di solfeggio, accordature, lettura musicale e arpeggi. Tutto per conseguire un unico obiettivo: riuscire a riprodurre quel motivo centrale che dà avvio al brano e che rende riconoscibile “Smoke on the water” tra mille altre canzoni.

Il pezzo fu composto dai Deep Purple proprio a partire dal famosissimo riff di chitarra ideato e suonato da Ritchie Blackmore su quattro note in una scala blues. Il chitarrista nella fase iniziale fa da traino all’intero progetto sfruttando il supporto di batteria e basso, mentre dopo la prima strofa cantata funge da accompagnatore in quanto la stessa linea melodica viene eseguita utilizzando un organo dotato di effetto distorsore.

Questa particolare idea fu partorita dai membri della band per rendere meno ripetitivo l’andamento del pezzo ed allo stesso tempo sfruttare la distorsione della melodia per lasciare intatto e richiamare il sound elettrico della chitarra a più riprese.

Il concerto di Frank Zappa ed uno “show in fiamme”…

Sulla strumentale risultante, che ha uno spiccato andamento rock/metal, fu inserito un testo che racconta un episodio realmente accaduto a Montreaux nel 1971. Stando a quanto descritto nella parte lirica, che riporta fedelmente la vicenda, in quel periodo i Deep Purple si trovavano in Svizzera per registrare in uno studio mobile alcuni brani, quando vennero a sapere che, durante un concerto di Frank Zappa previsto presso il casinò della cittadina svizzera, uno spettatore  aveva sparato un razzo di segnalazione verso il soffitto fatto in legno e tendaggi riducendo il posto in condizioni pietose e tali da renderlo inagibile fino al 1975.

Il “fumo sull’acqua” che dà il titolo al brano si riferisce proprio alla enorme mole di fumo che si diffuse sul lago di Ginevra dal casinò in fiamme, e fu probabilmente pensato dal bassista Roger Glover in seguito a un sogno ricorrente che gli ricordava l’accaduto. Ha origine realistica anche il nome “funky Claude” presente nel testo e che fa riferimento a  Claude Nobs, il direttore del Montreux Jazz Festival, che aiutò alcune persone a fuggire dall’incendio.

smoke on the water

La notizia dell’incendio riportata dal Journal De Mountreaux

Dopo la sua nascita “Smoke on the Water” fu inserita nell’album Machine Head del 1972 ma ne divenne un singolo ufficiale solo l’anno successivo in quanto i membri della band non erano molto sicuri del possibile successo che avrebbe potuto avere il brano. Non a caso, durante alcuni live promozionali del disco, essa venne eseguita come semplice pezzo di repertorio, quasi riempitivo, mentre l’acclamazione definitiva arrivò solo nel tardo 1973 in seguito alla pubblicazione dell’album live Made in Japan, in cui è probabilmente contenuta la versione più nota al grande pubblico.

Nel corso degli anni, il successo del brano è stato ulteriormente amplificato anche dalle centinaia di cover proposte da svariati artisti, tra cui spicca quella del 1989 contenuta in un album prodotto per raccogliere fondi in favore di un terremoto che colpì l’Armenia in quel periodo, e a cui parteciparono alcuni dei più grandi musicisti della scena rock e metal mondiale quali Bryan Adams, David Gilmour (Pink Floyd), Tony Iommi (Black Sabbath), Brian May (Queen) e molti altri.

Analizzando questa vicenda a mente fredda, verrebbe da pensare che, parzialmente, l’incendio del casinò sia stata una fortuna per il mondo musicale. Dalle sue macerie, infatti, è nato qualcosa di eterno, inossidabile e che anche tra 100 anni continuerà a farci cantare “pa-pa- pa….pa-pa-rà-rà“.

Di seguito è possibile ascoltare la versione  dal vivo del brano eseguita durante in un live del 1973:

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