12 Luglio 2016 - 09:48

Istat, la ripresa frena

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Istat, la ripresa frena: registrato a maggio il primo calo del 2016 relativo alla produzione industriale

[ads1]La ripresa frena, l’industria boccheggia, il tutto non a causa di questa torrida estate. Rilevato a maggio il primo calo annuo dall’inizio del 2016, con uno -0,6% rispetto a maggio 2015. A darci questa bella notizia è la sempre puntuale Istat, che rileva un calo anche rispetto al mese precedente, con un aumento, di contro, del 5,7% su base annua. In generale, secondo gli ultimi dati, la ripresa frena ancora con un calo globale dell’industria pari a -1,8% a partire dal mese di aprile. La tempesta Brexit si è abbattuta sull’Europa troppo di recente per darle la colpa di tutti i nostri guai, dunque non resta che constatare una fisiologica predisposizione alla lentezza, per quanto riguarda la ripresa, che ne il jobs act ne tutti gli incentivi, promessi o effettivamente elargiti, possono cambiare.

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Istat – ripresa in calo a maggio 2016

I dati nel dettaglio

Analizzando nel dettaglio i dati Istat, a maggio i settori che registrano una ripresa e una crescita maggiore rispetto agli altri sono quelli relativi alla produzione di mezzi di trasporto (+5,6%), computer e in generale prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,3%), oltre a quelli di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,5%). Il calo, invece, viene rilevato nei comparti dell’attività estrattiva (-13,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%), a questi si aggiungono i settori del tessile come abbigliamento, pelli e accessori (-6,5%).

Nel secondo trimestre 2016, per quanto riguarda la ripresa, si rileva una variazione di -0,1% sul primo, che aveva registrato un incremento dello 0,5% rispetto al quarto trimestre del 2015. Questo lieve aumento porterà con se un piccolo ritocco al rialzo, per quanto riguarda la crescita, nel terzo trimestre, con una variazione acquisita di +0,1%. Tali dati vengono emessi coerentemente con la rilevazione del dato positivo di giugno relativo all’aumento dell’attività produttiva, e che dovrebbe presagire un andamento positivo generale che dovrebbe reggere per tutto il resto dell’anno. La rilevazione di tale aumento, però, va ricordato, è stata condotta prima della tempesta Brexit. Dopo tale avvenimento nessuno ha ancora esaminato la situazione globale e quantificato i contraccolpi, snocciolando dati basati solo su ipotetiche constatazioni. E’ ancora troppo presto per quantificare i danni.

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