21 Ottobre 2015 - 21:41

Istruzione spagnola, corso didattico per diventare toreri

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Quando l’istruzione va presa per le corna. In Spagna un nuovo corso scolastico nei curricula delle scuole del Paese per diventare toreri

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Viene dalla Spagna la nuova proposta scolastica destinata ad unire la tradizione, lo sport e, si spera, le professioni.

Il Ministero dell’Istruzione iberico ha, infatti, previsto tra i programmi ministeriali quello che sembra far discutere molto, un corso per accedere alla professione del torero

Istruzione spagnola, nuovo corso didattico sui toreri

Istruzione spagnola, nuovo corso didattico sui toreri

Il suddetto corso si chiamerà “Tauromachia e Attività ausiliari d’allevamento” ed è previsto per gli alunni che non riescono a portare a termine il ciclo d’istruzione secondaria obbligatoria, in collaborazione con le già presenti scuole taurine.

Previsti 12 moduli e 2 mila ore da attivare negli istituti iberici, un mestiere, quello del torero, che prima di oggi, era senza certificazione accademica.

Agli studenti aspiranti matadores saranno impartiti i rudimenti per la gestione dell’animale nelle arene, l’impugnatura e l’affondo della banderillas, l’asta da conficcare nel collo dell’animale e della spada per uccidere il toro, quindi il saper muovere con destrezza l’immancabile drappo rosso, il tutto applicando le basi della “purezza della corrida”.

Un disegno di legge che suscita irrisione, malcontento e discussione da più parti all’interno del Paese, in una particolare congiuntura storico-politica in cui la corrida è malvista, quando non abolita, come nella Catalogna e alle isole Canarie, difatti nelle Baleari e a Valencia la corrida è in odore di abolizione.

La risposta del governo è però salda, il ministro dell’istruzione nella bozza al disegno di legge dice testualmente: “La tauromachia è una manifestazione artistica, indipendente dalle ideologie, che fa parte del folklore. Il futuro della tauromachia è legato alla sua considerazione come parte essenziale del Patrimonio storico, artistico, culturale ed etnografico della Spagna“, una proposta di legge argomentata con velleità ideologiche che alla consigliera all’educazione catalana, Irene Rigau, è parsa bislacca: “Invece di aiutare quei studenti in difficoltà a completare gli studi, il governo vuole trasformarli in bandilleros“.

Ad opporsi al disegno di legge c’è poi il fronte animalista, difatti, la corrida, per quanti si impegnano nella difesa degli animali e nella lotta alle violenze contro di essi, rappresenta il culmine di una lotta al massacro ai danni degli animali. Pertanto, vi si oppone il Partito animalista Pacma, la cui voce viene data da Silvia Barquero che afferma: “Non vogliamo una Spagna dove, con i soldi pubblici, un ragazzo di 15 anni impari a torturare e maltrattare gli animali”.

Insomma, se l’istruzione è un argomento che in uno Stato va preso di petto, in Spagna si sta andando più oltre, è un tema che va preso per le corna, anche se molte volte è la natura a prendere per qualcos’altro l’uomo.

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