28 Ottobre 2015 - 19:12

Jay-z assolto dall’accusa di plagio si “concede” una nuova villa per festeggiare

Jay-Z durante un recente concerto

Concluso il processo per plagio che durava da anni. E il rapper festeggia a Los Angeles

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Jay-z può tirare un sospiro di sollievo.

Si è concluso questa settimana, infatti, il processo per plagio durato circa 8 anni, che ha visto protagonista l’artista newyorchese ed il collega e produttore Timbaland. L’oggetto della contesa è stato un frammento del brano “Khosara Khosara”, pubblicato nel ’57 dal compositore egiziano Baligh Hamdi, campionato dal rapper e successivamente inserito nella hit “Big pimpin” del 1999.

Tutto è iniziato nel 2007 quando il nipote di Hamdi, unico erede dell’artista cairota, ha denuciato ufficialmente Jay e Timbaland, rei di non aver chiesto il permesso per l’utilizzo del sample e citati in giudizio anche per aver violato i diritti morali del cantante egiziano visto l’utilizzo del loop per la creazione di una canzone che celebra uno stile di vita considerato promiscuo.

Le star americane all’epoca si difesero sostenendo di aver preso il materiale da un vecchio disco di musiche libere da diritti, senza essere al corrente del fatto che, invece, esso fosse regolarmente coperto da copyright di proprietà della filiale araba della EMI. Appurata l’incomprensione tecnica, i due versarono circa 100mila dollari all’etichetta per mettersi in regola.

Jay-z con il collega e "amico di sventure" Timbaland

Jay-z con il collega e “amico di sventure” Timbaland

Ma a quanto pare il solo denaro non è bastato ad insabbiare tutto.

Negli anni successivi i legali di Hamdi, infatti, hanno riaperto il caso sostenendo che l’esborso economico per saldare il debito relativo al diritto d’autore non elimina la questione sul “diritto morale” di utilizzo del sample, diritto che doveva essere accordato non alla EMI, già risarcita in denaro, ma al compositore o ai suoi eredi.

La situazione si è protratta a fasi alterne durante gli ultimi anni fino a concludersi mercoledi scorso, quando il giudice Christina Snyder ha chiuso definitivamente il caso a discapito del querelante e sostenendo che quest’ultimo non avesse alcun diritto per presentare un esposto contro il rapper. I dettagli della sentenza non sono del tutto noti, ma si sa per certo che essa è maturata in seguito alle analisi delle testimonianze di alcuni esperti riguardo le leggi egiziane.

Non sappiamo la reazione di Timbaland a questa decisione, ma Jay per festeggiare nei giorni scorsi ha preso in affitto una nuova dimora del valore di circa 45 milioni di dollari nel quartiere di Holbmy Hills a Los Angeles dotata di 5 camere da letto, una spa ed un campo da tennis privati da condividere con la famiglia.

Per la serie: Tutto è bene quel che finisce bene.

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