16 Gennaio 2017 - 21:28

John Carpenter, il maestro del terrore compie gli anni

John Carpenter, il maestro del terrore compie gli anni

John Howard Carpenter, nato a Carthage, New York, il 16 gennaio 1948, è il maestro del terrore venerato in Europa più di quanto lo sia in patria. ZonMovie lo omaggia per il suo compleanno ripercorrendone la carriera segnata da grossi flop ai botteghini: film rivalutati in seguito come cult del genere. #AccadeOggi

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John Howard Carpenter oggi compie 69 anni.  Figlio di un professore di musica, compositore e regista di culto, John Carpenter si è distinto nel 2016, ritornando sulle scene per suonare per la prima volta dal vivo, anche in Italia, intervallato dal materiale sonoro e visivo dei suoi lavori cinematografici.

John Carpenter, il maestro del terrore compie gli anniIl primo film diretto da Carpenter è stato Dark star nel 1974, sulla scia di 2001 – Odissea nello spazio. Invece il primo successo è arrivato nel 1976 con Distretto 13: Le brigate della morte, a metà tra il thriller e l’horror. Gli incassi furono irrisori e il film non ottenne il plauso del pubblico americano, ma lo consacrò come regista in Europa.

Nel 1978, con un budget limitato, il regista newyorkese diresse e curò l’indimenticabile colonna sonora di Halloween. Il film creò l’icona del cinema Michael Myers e sancì ad eroina del genere una giovanissima Jamie Lee Curtis. Era l’esordio di un nuovo genere, lo slasher-movie, film con omicidi in serie e dal finale assolutamente inaspettato: il bene non vince sempre. Michael Myers è immortale, perché è il Male.

Il 1981 fu l’anno di 1997: Fuga da New York , che nella colonna sonora, composta ed eseguita dallo stesso Carpenter, esaltava lo scenario di un futuro apocalittico. Nella grande metropoli americana, dove dal 1988 regnano caos e criminalità – Manhattan è ormai un carcere di massima sicurezza – Kurt Russell è l’antieroe “Snake” Plissken, soprannome dovuto al tatuaggio di un serpente sul ventre.

« 1988: l’indice di criminalità negli Stati Uniti raggiunge il 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l’intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l’isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all’isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più ». 

Il capolavoro di Carpenter però rimane il claustrofobico La Cosa (1982), fanta-horror tratto dal racconto di John Wood Campbell, Who goes there? (1938), e principio della Trilogia dell’Apocalisse, con Il Signore del Male (1987) e Il Seme della Follia (1994, ma uscito nel 1995). Protagonista de La Cosa è nuovamente il prediletto Kurt Russell, protagonista anche di Grosso guaio a Chinatown del 1986. La colonna sonora fu firmata da Ennio Morricone, mentre gli effetti speciali da Rob Bottin, che rese possibili inedite mutazioni per il grande schermo.

Eppure il film fu un grosso flop. Anche se in seguito il film fu rivaluto come cult del genere, l’uscita de La Cosa fu offuscata da E.T. di Steven Spielberg, entrambi per la Universal Production: il pubblico e la critica preferirono l’idea di un tenero alieno amico dei bambini, ai parassiti mutanti spaziali che nell’inverno glaciale del 1982 in Antartide dilaniavano gli umani.

Di seguito l’accattivante Christine – La macchina infernale (1983), trasposizione cinematografica del romanzo di Stephen King, e il catching Starman del 1984, con Jeff Bridges, furono a suo dire un modo per farsi perdonare per aver girato La Cosa, dato che il film gli valse un’ingloriosa fama di “pornografo della violenza”.

John Carpenter, il maestro del terrore compie gli anniCon Il signore del Male, a metà tra lo splatter e l’horror di rilievo, Carpenter ritrovò la sua vena del terrore – a cui riapprodò definitivamente con Il seme della follia. Nel 1988 tornò al fanta-horror con Essi vivono, in cui il mondo viene invaso da esseri alieni che controllano la mente degli umani usando i media. Il film in realtà denuncia la società capitalistica americana.

John Carpenter è ad oggi ancora uno dei indiscussi maestri del terrore, che con i suoi film ha interpretato le nevrosi sociali contemporanee: la crisi di identità e l’ossessione del controllo.

“Sani e pazzi potrebbero scambiarsi i ruoli … Se un giorno i pazzi fossero la maggioranza, lei si ritroverebbe dentro una cella imbottita!” (Il Seme della Follia)

Un cinema, quello di Carpenter, considerato da molti generazionale e di genere, poiché sembra attirare un certo target, prevalentemente maschile, nell’alternanza di lunghi silenzi e dialoghi coloriti, che precedono e seguono alla lotta spietata per la sopravvivenza, in cui il Bene non può vincere sul Male. 

Eppure nella sua filmografia Carpenter ha spesso inserito il ritratto di figure femminili di rilievo, straordinariamente coraggiose ed estremamente acute, delle vere e proprie eroine, al pari degli uomini, a volte anche superiori ad essi.

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