3 Maggio 2016 - 00:14

Leicester, è miracolo calcistico

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Il sogno diventa realtà, il Leicester diventa campione d’Inghilterra. Un vero e proprio miracolo calcistico

[ads1] Vince chi sogna. Il Leicester è campione d’Inghilterra. Un vero e proprio miracolo calcistico che entra nei libri di storia come la più grande impresa della storia del calcio.

Ranieri riesce li dove dove nessuno era mai riuscito. Lo scorso anno, la squadra di proprietà del thailandese Srivaddhanaprabha rimase in Premier con il rotto della cuffia.

Allora il tecnico era Pearson che abbandonò le Foxes per un caso a luci rosse, a prendere il timone ci fu Claudio Ranieri reduce da una stagione non felice come c.t. della Grecia.

I bookmaker furono subito chiari il 64enne romano era considerato il primo esonero.

Oggi il Tottenham ha pareggiato 2 a 2 e il Leicester è campione d’Inghilterra.  Una favola calcistica in cui a sognare non è solo una città, ma un concetto: è la vittoria del merito sullo strapotere delle grandi squadre.

«Robin Hood è la favola che più mi piace: rubare ai ricchi per dare ai poveri» aveva confessato Ranieri, e la gente di Leicester ha creduto a quel moderno Ulisse romano che in carriera aveva conosciuto molti porti e tanti naufragi in panchina, prima di approdare e farsi re del mondo in uno sperduto angolo d’Inghilterra.

La città dei perdenti, la provincia anonima del Regno di Sua Maestà costruita in gran parte sul lavoro e il sudore di sudditi di seconda classe e di ex figli delle colonie dell’Impero britannico, trova redenzione e una sponda di libertà anche sul suo fiume: il Soar che altro non vuol dire che librarsi, planare.

E in volo si sono alzati i 330 mila abitanti, portati per mano verso il titolo da una squadra di rigenerati. Il simbolo di un manipolo di emarginati riscattati è il bomber Jamie Vardy: 22 gol e il premio di miglior giocatore dell’anno consegnatogli dai giornalisti inglesi. A casa sua, di quello che era un operaio in una fabbrica di protesi, la squadra si è ritrovata per vivere gli ultimi attimi di angoscia e accogliere i primi vagiti del trionfo.

Grazie Ranieri per questa favola, grazie per averci fatto ritornare a sognare.  [ads2]