2 Agosto 2016 - 23:45

Libia, raid aerei USA attaccano l’IS

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È ciò che sta accadendo in Libia. L’intervento di caccia americani autorizzato da Obama ha l’obiettivo di negare al Califfato luoghi sicuri

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Dopo molto tempo, con esattezza dal 2011 che portarono la caduta di  Muammar Gheddafi, i caccia bombardieri Usa tornano a bombardare la Libia.

La conferma dell’intervento americano, avviene attraverso l’autorizzazione da parte del presidente Barack Obama, in seguito a consultazioni con il segretario alla Difesa, Ashton Carter, e con il capo dello Stato maggiore congiunto, Joseph Dunford . Dal portavoce del Pentagono, Peter Cook, arriva la notizia che l’intervento militare punta a negare all’Is “paradisi sicuri” in Libia, e che tutti gli bombardamenti continueranno a prendere di mira l’Is a Sirte, per consentire al governo di unità libico di “compiere un’avanzata decisiva e strategica”. C’è da evidenziare che la città Sirte non viene attaccata a caso, il motivo che porta gli americani a bombardare proprio in quella zona ha origine passata. Sirte infatti, è la città natale di Gheddafi e luogo in cui attualmente le milizie jihadiste hanno controllo.

L’azione in Libia è stata effettuata su richiesta del Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale che ha sede a Tripoli, ed è presieduto dal premier Fayez al- Sarraj. Quest’ultimo a maggio scorso, aveva chiesto aiuto all’Onu.

Sarraj ha rivelato che il suo governo aveva chiesto un sostegno diretto agli Stati Uniti per effettuare raid aerei contro l’Is a Sirte.

Ha ribadito poi la sua posizione ufficiale, ovvero che rifiuta ogni tipo di intervento straniero senza mandato o autorizzazione del governo di intesa nazionale. Inoltre ha precisato che: ” i caccia americani hanno effettuato raid aerei contro l’Is a Sirte in coordinamento con la Operation Room dell’operazione al Bonyan al Marsous. L’aviazione Usa – ha colpito alcune postazioni del Califfato, infliggendo pesanti perdite. Questo aiuto solo aereo  sarà limitato ad un lasso di tempo ben determinato, sempre nell’area dove Daesh ha la sua roccaforte libica, Sirte e la sua periferia” “non ci saranno presenze militari Usa sul terreno” Mentre Cook ha precisato : “I raid anti-Is continueranno  fino a che saranno richiesti dal governo di unità libico.”

E’ evidente che tali attacchi presso la città di Sirte potrebbe provocare non poche conseguenze all’organizzazione terroristica che ha inoltre dovuto fronteggiare una serie di pesanti battute d’arresto in Siria e in Iraq.

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