14 Marzo 2016 - 17:08

Link Coordinamento universitario presenta la LIP sul diritto allo studio

Link presenta la LIP

Stamattina gli attivisti di Link Coordinamento Universitario hanno presentato il Titolo della proposta di legge di iniziativa popolare sul Diritto allo Studio Universitario alla Corte Suprema di Cassazione: “la partita è iniziata“, così si legge sul profilo Facebook

[ads1]È ufficialmente iniziata questa mattina la battaglia politica di Link Coordinamento universitario per l’approvazione della LIP sul diritto allo studio universitario. Infatti tale legge di iniziativa popolare, studiata e formulata lo scorso 27 Febbraio in una grande assemblea presso la “Casa dello Studente” di Roma, che ha visto la partecipazione  di migliaia di attivisti arrivati da tutta Italia,  intende rendere il mondo dell’Università  accessibile a tutti.

Ma quale sarà il prossimo passo? Una volta presentata alla Cassazione, qualsiasi tipologia di LIP a carattere nazionale, va corredata con 50’000 firme che dovranno essere raccolte per permettere l’inizio della discussione in Parlamento. La facoltà di presentare una legge di iniziativa popolare è prevista dall’articolo 71 della Costituzione, che recita: “Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli”. Gli studenti di Link, da sempre impegnati in molte battaglie nel mondo universitario tra cui l’abolizione del numero chiuso in tutti i dipartimenti universitari, hanno esercitato questo diritto per rimettere al centro della discussione il diritto allo studio universitario che, ad oggi, “latita una di legge seria, giudichiamo l’attuale piuttosto lacunosa”.

Ma cosa prevede questa LIP? Tra i provvedimenti, i più importanti sono l’introduzione del reddito di formazione (già presente in tantissime nazioni del Nord Europa e nell’America del Sud), l’istituzione della NO TAX AREA e l’implemento delle borse di studio.

Una cosa è certa, la rinascita del nostro paese oggi fermo al palo e aggrappato allo 0,qualcosa di sviluppo economico, deve passare attraverso  l’aumento degli investimenti in università e ricerca, fermando l’emorragia dei giovani laureati che abbandonano l’Italia per la scarsità di opportunità lavorative. Ripartire dall’istruzione e dalla  meglio gioventù. [ads2]