28 Marzo 2016 - 16:59

Lo stile cosmatesco, colori di casa

Lo stile cosmatesco, colori di casa. Un itinerario ideale alla ricerca delle decorazioni campane fra geometria e fantasia

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Spesso, addentrandomi nelle Chiese di Roma, mi sono imbattuta in pavimenti e decorazioni dalle geometrie belle e rassicuranti, rassicuranti perché di primo acchito mi ricordavano decorazioni familiari, simili, se non uguali, a quelle che molto spesso abbellivano le Chiese campane. Bastava una passeggiata fra il chiostro della Basilica di S. Paolo fuori le Mura o fra il chiostro lateranense per sentirmi a casa, a chilometri più a sud. Qualsiasi possibile nostalgia era cancellata dalla visione di quelle magnifiche decorazioni. Quelle geometrie vitree, iper colorate, con tarsie marmoree dalle linee che s’intrecciavano in modo ipnotico, in cui tutto sembrava riprodurre utopisticamente l’ordine perfetto, erano gemelle di quelle che avevo visto per anni e anni soprattutto a Salerno e in Costiera amalfitana, ma anche, in misura minore, in altre aree campane.

Le origini di questo particolare stile medievale risalgono in primis alla famiglia dei Cosmati, da cui appunto il nome “cosmatesco”. I Cosmati erano famosi artisti marmorari, esperti nella tecnica dell’opus sectile, decorazione con lastrine di marmo, non di rado provenienti da opere del periodo romano. Tuttavia, successivamente la consuetudine di usare anche materiali più poveri, come pietra, ceramica o vetro, attribuibile all’opus tesellatum, ha modificato in parte la lucentezza ed il risultato finale.

Colonna del Duomo di Salerno

Colonna del Duomo di Salerno

In Campania, soprattutto lungo la fascia costiera, non è raro notare pavimenti, ma anche amboni e perfino colonne abbellite con tessere colorate. Tuttavia, in questa regione, così come in altre aree del sud, spesso lo stile cosmatesco ha deviato molto dai canoni autentici, finendo col differenziarsi dall’originale laziale. In questi luoghi, infatti, l’influsso islamico, trasmutato dalla cultura longobardo-normanna, ha dato vita ad uno stile geometrico più articolato, uno stile fatto di figure geometriche complesse. Anche qui sono presenti cerchi e triangoli, ma spesso sono accostati a stelle a quattro o sei punte e ad altre figure geometriche che sembrano fondersi l’un l’altra senza, tuttavia, dar l’impressione di discostarsi da un’ideale precisione millimetrica.

Ravello, ambone, particolare

Ravello, ambone, particolare

La religione islamica impediva di raffigurare persone e questo divieto ha contribuito a concentrarsi su decorazioni geometriche e fitomorfe. Anche in aree come Salerno, mai cadute sotto il dominio islamico, la cultura artistica ha comunque assimilato questo modo di abbellire le architetture che non prevedeva la raffigurazione di figure umane. Tuttavia, le palme stilizzate, gli innumerevoli colori usati per le figure geometriche, nonché gli stessi materiali, che conservano tuttora una lucentezza preziosa e sofisticata, aurea, ma pur sempre non ostentata, evitano la monotonia in cui, talvolta, rischia di incorrere lo stile cosmatesco. Inoltre, proprio quando meno te lo aspetti, capita di scorgere, mimetizzato fra stelle, palme e triangoli, un falco o un mostro medievale, a scardinare, almeno per pochi centimetri e pochi istanti, quell’ordine ideale così rassicurante, e a destarti da quel sogno di perfezione, rievocando non solo la bellezza della natura, ma anche l’orrore e la mostruosità. [ads2]